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RECENSIONE DEL LIBRO
Titolo: Il corpo
Autore: Stephen King
Casa editrice: salone internazionale del libro Torino
Genere: Avventura
Amicizie che restano, innocenze che svaniscono
“Il corpo” è una novella che, a prima vista, sembra poter essere una storia piatta su ragazzi alla ricerca di un cadavere. Ma King narra una storia sempre più profonda, trattando questioni d’amicizia, di perdita, di innocenza e di passaggio all’età adulta. L’opera mi ha immediatamente colpito per la sua possibilità di ricreare nostalgia per un tempo più semplice, ma soprattutto per la sua onestà nell’ indagare nelle complessità delle vite umane. Uno dei personaggi che mi è rimasto in mente è Gordie Lochance, il narratore. La sua vulnerabilità e il suo bisogno di scoprire il suo spazio nel mondo. Come disse in un momento “Non sono mai più stato come le persone che avevo quando avevo dodici anni. Dico lo voglio solo per un’altra ora anche se finisce male”. Un lettore dovrebbe conoscerlo, simboleggia l’esperienza di crescita e di affrontare le proprie paure.
I temi centrali di questo romanzo, come l’amicizia e la perdita dell’innocenza , sono trattati con una sensibilità e una forza che mi hanno toccato profondamente. Stephen King ci invita a considerare la fragilità dei legami e l’inevitabilità del cambiamento. Le mie considerazioni mi hanno portato ad associare questa storia alla mia esperienza di crescita e al modo in cui le amicizie dell’infanzia definisce chi siamo. Mi ha fatto venire in mente anche “Stand by me” (il film basato su questa novella) e come entrambi catturino l’essenza di un momento nella vita, in cui tutto sembra possibile ma anche orribilmente problematico. King attraverso la bocca di Gordie, ci dice che “i migliori amici nel mondo “ non sono sempre tali, e queste sono verità dolorose ma necessarie.
Lo stile di Stephen King in “Il corpo” è di un esposizione semplice che invoglia il lettore a leggere. Il suo talento per descrivere i minuti particolari del mondo interno ai ragazzi, dalla foresta secca all’ interno della città è meraviglioso. La sua scrittura mi permetteva di creare un immagine nella mia testa che mi sembrava di stare là con loro, e avendo con loro le loro escursioni e paure. Una citazione che rappresenta questo stile è: “ Era uno di quei giorni in cui ti senti così bene che non ti importa se è lunedì “. Ciò che rende lo stile di King inconfondibile è la sua capacità di creare un’atmosfera di realismo magico che ci tiene incollati alle pagine.
“Il corpo” è un romanzo da leggere perché ci fa ricordare l’importanza della relazione umana e la bellezza, a volte dolorosa, da far crescere. Lo consiglio a tutti coloro che hanno sofferto e hanno il rimpianto del passato, e a tutti coloro che apprezzano un bel racconto che ti fa pensare alla vita. Se questo libro fosse una canzone sarebbe “No Surprises” dei Radiohead, per la sua riflessione sulla perdita dell’innocenza. Racchiuderei questo romanzo nella frase “Un viaggio nel cuore dell’amicizia, dove l’eco dell’infanzia risuona sempre”.