16 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Periferia: luogo o non luogo?


Noemi De Santis, Fabio Fresia

Liceo classico V. Alfieri - Torino

Il romanzo “Poveri Cristi” edito da Einaudi e scritto da Ascanio Celestini è stato presentato venerdì 16 maggio al Salone.

L’idea del romanzo nasce dalle interviste dell’autore ad alcuni “facchini della logistica”, che inizialmente non comprendono le sue intenzioni. La volontà di Celestini, però, è quella di restituire dignità alla periferia delle città, che è spesso vittima di pregiudizi e che tende a fare notizia soltanto in occasione di scandali, e vuole presentarla come il “magico” scenario in cui si snodano le vicende di numerosi personaggi, che nella loro semplicità rendono tutto “qualcosa di prodigioso”.

La concezione del tutto erronea di considerare le periferie come luogo insignificante deriva dal fatto che dimostriamo scarsa sensibilità di fronte a ciò che, invece, dovrebbe colpirci: nel corso della conferenza l’autore ci porta ad esempio le tragiche vicende dei migranti, considerati generalmente da noi solo come numeri e di come questo evidenzi una sostanziale mancanza di solidarietà e umanità ormai diffusa.

Contrariamente a quanto si può pensare, la solidarietà è una straordinaria qualità, tipica delle periferie che possono essere considerate laboratori sociali all’interno dei quali, dal confronto e dall’intreccio di diverse influenze, fioriscono nuove culture e modi di sperimentare.

Il narratore della storia, indicando i personaggi, sceglie di definirli come dei santi, dei “poveri cristi” perché “nonostante le umiliazioni, le offese e i pregiudizi subiti non sono riusciti a diventare cattivi”.

 

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