Cronache, Salone del libro 2021

Perchè ancora leggiamo Dante


Chiara Rodella, Federica Tosi Beleffi, Liceo classico Alfieri


«Ricordarsi il primo incontro con un autore succede solo con Dante».

Daniele Aristarco, Pierdomenico Baccalario e Maddalena De Luca animano il viaggio fra le tre cantiche della Divina Commedia per presentare Dante ai più piccoli. Nell’anniversario dei settecento anni dalla morte del poeta, la professoressa De Luca si è dedicata a un’analisi dei neologismi danteschi e ci fa notare come questi siano ancora fortemente presenti nella nostra lingua quotidiana. Un esempio ne è il celebre verso “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, dal canto v dell’Inferno, pronunciato da Francesca da Rimini: la locuzione è ormai entrata a far parte a pieno titolo del nostro patrimonio linguistico. L’autrice suggerisce che questo è uno dei metodi migliori per l’approccio a Dante da parte di un pubblico giovane.

L’impatto visivo rimane comunque lo strumento più efficace per catturare l’attenzione dei più piccoli: per questo Aristarco ha deciso di creare un’opera illustrata, sfruttando la capacità di Dante di creare scene fortemente realistiche e di grande impatto. L’autore ricorda anche come il suo primo approccio alla Commedia sia avvenuto proprio grazie a un libro di illustrazioni di Gustave Doré trovato a casa dei nonni. «Da una scintilla può nascere un grande amore» commenta, emozionato dal ricordo.

L’amore per Dante, come condividono tutti i relatori, ha però bisogno di una guida. Fondamentale è, dunque, la passione degli insegnanti che devono essere in grado di trasmettere ai propri alunni la ricchezza di valori della Commedia, perché possano essere riproposti nel mondo moderno e Dante riportato in vita nelle nostre azioni.

I relatori ci salutano quindi con un invito ad essere curiosi, a vivere e interiorizzare il messaggio della Divina Commedia anche fuori dall’ambiente scolastico, perché Dante diventi anche un compagno di vita.

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