Denise Terramagra
Laboratorio, Oltre la notizia, Oltre la notizia 2025

Il patriarcato, un sistema vecchio ancora di moda


Kidus Pesce, Belen Esmeralda Reposi Tosca, Angelo Scilla, Caterina Caragnano, Serena Diodati, Denise Terramagra

Liceo Artistico Bruno Cassinari - Piacenza

Il patriarcato influenza ancora la nostra società

Il patriarcato, un sistema vecchio ancora di moda

Decostruire le radici del patriarcato: un viaggio verso l’uguaglianza e la giustizia sociale

Angelo Scilla
Angelo Scilla

Quando sentiamo parlare di patriarcato spesso pensiamo a qualcosa di superato, lontano nel tempo e nello spazio, magari legato a epoche in cui le donne non potevano votare, lavorare o studiare. Ma il patriarcato non è un capitolo chiuso nei libri di storia: è un sistema che esiste ancora oggi, in forme più sottili, ma ancora molto presenti nella nostra quotidianità.Il patriarcato è quel meccanismo invisibile che assegna ruoli e aspettative in base al genere; é un sistema sociale fortemente gerarchico, che si basa sul potere maschile: per secoli agli uomini sono stati dati il controllo, la parola, lo spazio pubblico e privato; alle donne, invece, si sono riservati il silenzio e la cura della casa e dei figli.Questo fenomeno affonda le sue radici nella notte dei tempi, ma da alcuni anni c’è più sensibilità sull’ argomento, che viene riconosciuto come un problema sociale serio eimportante. Il patriarcato si manifesta in piccole cose che per molti possono sembrare superflue, ma che in realtà non lo sono: ad esempio, nell’ambito lavorativo, le donne
vengono considerate ancora inadatte a svolgere alcune professioni, considerando invece la figura maschile più competente. Esiste ancora un grande divario tra la retribuzione di donne e uomini (questi ultimi detengono ancora il primato dei posti di lavoro a livello apicale e dirigenziale).
Un altro simbolo del patriarcato è rappresentato dall’uso sessista della lingua italiana, che prevede il genere femminile di molte parole, ad esempio quelle che indicano i titoli di
professione, che tuttavia non vengono impiegate perché spesso considerate ancora prerogativa degli uomini, come ad esempio sindaca, avvocata, architetta, medica.
Pur condannando il patriarcato in linea teorica, ci sono ancora persone che assumono atteggiamenti che rientrano in questa pessima mentalità, anche senza rendersene conto: come non citare il notorio caso del marito che torna a casa stanco dopo una giornata di lavoro e pretende dalla moglie un piatto caldo in tavola (possibilmente diverso da quello della sera precedente), senza tener minimamente conto che la consorte avrà certamente lavorato come o più di lui?

Belen Esmeralda Reposi Tosca
Belen Esmeralda Reposi Tosca

È vero, sono stati fatti molti passi avanti. Il riconoscimento dei diritti alle donne è stato un processo lento ma graduale, che dal dopoguerra ad oggi non si è mai arrestato: il
referendum del 1946, con cui è stato concesso il diritto di voto alle donne; la riforma del diritto di famiglia del 1975, che riconosce anche alla donna la patria potestà sui figli; il
riconoscimento dei diritto all’aborto del 1978. Nel 1981 è stata abrogata la legge del delitto d’onore e nel 1982 è stata rimossa la legge del matrimonio riparatore, con il fondamentale contributo Franca Viola; infine, solo nel 2013, è stata introdotta la nota legge sul femminicidio.

Serena Diodati
Serena Diodati

Parlare di patriarcato non significa accusare gli uomini dell’intero pianeta, ma mettere in discussione un sistema che limita tutti. Essere liberi significa poter scegliere chi vogliamo essere, senza ruoli imposti, senza pregiudizi.

Noi siamo una generazione che può fare la differenza. A partire dalle parole che usiamo, dalle battute a cui rifiutiamo di ridere, dai comportamenti che scegliamo di non
accettare. Il cambiamento si ottiene sì con le rivoluzioni, ma anche attraverso le piccole cose di tutti i giorni. Il patriarcato non appartiene solo al passato, ma insieme possiamo fare in modo che non sia il nostro futuro.

 

 

 

 

 

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