Una Sala Bronzo gremita di giovani ha accolto Marco Baliani, drammaturgo, attore, scrittore e autore della sua ultima opera La Pietra Oscura. Da uno, tra le altre cose, dei massimi esperti del teatro ragazzi, non ci si può che aspettare un romanzo che va diritto ai più giovani; sono proprio quest’ultimi a tenere un dialogo aperto con l’autore. La Compagnia del Libello, un gruppo di lettura di Bra, attraverso una serie di domande, di parole chiave e di giochi è riuscita ad illustrare il romanzo e i temi portanti. La Pietra Oscura, come definito dall’autore stesso, è un “libro distopico” che racconta una storia di avventura, di natura e forze oscure, vissuta da un gruppo di adolescenti di terza media. Il tutto nasce da un gioco, un gioco di ruolo, quello che ormai tra i giovani è caduto in disuso. Tramite una pietra misteriosa trovata in un grotta, il gruppo di amici scoprirà mondi nuovi, una nuova realtà che farà riflettere loro su quella che stanno vivendo, permeata da disastri ambientali. Baliani si sofferma più volte sul tema dell’ambiente, ma non ama legare la sua storia al termine ecologia. In cuor suo, si augura che il messaggio di un mondo che sitiamo distruggendo, passi chiaro e porti alla riflessione i giovani lettori, ma non solo. Metamorfosi e ricerca sono le parole che l’autore trova efficaci per la descrizione del racconto, la prime esprime il cambiamento che si affronta in una fase della vita delicata come l’adolescenza, quando si diventa fragili e bisogna ritrovare la forza per trasformarsi, la seconda, invece, è una parola che si accosta perfettamente a questo gruppo di amici: la ricerca dell’unione tra coetanei e di nuovi mondi che si possono trovare grazie alla pietra, che non è altro che metafora dell’azione evasiva del libro stesso.