Dedica Pordenone 2025

L’Iran nel mondo, tra passato, presente e scenarî futuri


Pierluca Battistella e Chiara Iezzi

Liceo scientifico M. Grigoletti - Pordenone

Venerdì 21 marzo, equinozio di primavera e festa tradizionale iraniana di festeggiamenti per il nuovo anno persiano, Dedica Festival 2025 ha avuto come ospite il professor Francesco Strazzari, in una conversazione condotta dal professor Cristiano Riva. Oggetto della serata è la questione iraniana e dei conflitti in Medio Oriente, al fine di comprendere le complesse relazioni che i Paesi di tale regione hanno intrecciato tra loro e con l’Occidente.

Il professor Strazzari trascina il pubblico in un incalzante excursus tra passato e presente, a partire dalla Rivoluzione islamica che investe l’Iran nel ’79 e che rappresenta il primo momento in cui si manifesta un principio di legittimità legato alla legge coranica che illumina la nascita di un nuovo regime. Con la Rivoluzione vi è infatti un ritorno all’elemento autoctono illuminato dall’elemento tradizionalista, e il frutto di questo cambiamento è la nascita di un regime teocratico – attraverso, però, la forma della Repubblica.

Dopo più di quarant’anni dalla sua nascita, la Repubblica islamica dell’Iran si inserisce adesso in un contesto di odio geopolitico, oltre che religioso, nei confronti di Israele. Il professor Strazzari offre quindi una visione dell’Iran che, da un punto di vista strategico, riempie il dislivello con Israele sfruttando come camera di compensazione diversi gruppi armati, tra i quali spicca Hamas. E ne risultano più che mai chiare le intenzioni quando l’Iran afferma il suo tentativo di “cancellare Israele dagli annali”, puntando quindi ad eliminarne la presenza nella storia, oltre che nella geografia.

L’Iran, tuttavia, si trova attualmente in difficoltà economica, e secondo il professor Strazzari il più importante potenziale d’azione al di fuori del Medio Oriente è quello dei BRICS. In una visione orientata al futuro, importantissimo per l’Iran è quindi il rapporto con la Cina, che, come l’Iran, è interessata a stabilire un ordine e delle regole globali. Rimane dunque un importante interrogativo: se l’America abbia già capito, e se invece di prepararsi a uno scontro con la Cina preferisca mettercisi d’accordo già prima, in un mosaico di tensione mondiale e comune overstretching.

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