L’intelligenza artificiale, come spiega Riccardo Staglianò all’inizio dell’incontro, è uno strumento utile quando c’è bisogno di trovare delle correlazioni. Questa sua capacità, particolarmente vantaggiosa in campo medico, diventa, però, inefficace nel momento in cui i dati analizzati non risultano più oggettivi.
In data 5 ottobre 2024, al cinema Apollo di Ferrara, Diletta Huyskes presenta il suo libro, Tecnologia della rivoluzione (Il Saggiatore, 2024). Nell’incipit del suo libro la scrittrice racconta la storia di Omar, un ragazzo siriano, la cui vita cambia drasticamente a causa di un progetto legato all’intelligenza artificiale. In questa iniziativa il comune di Amsterdam utilizza dati statistici, basati sul passato degli adolescenti olandesi, per prevedere chi sarà più soggetto alla criminalità: ha inizio così un fenomeno di “polizia predittiva“, che sarebbe dovuto essere un modo per fornire assistenza a ragazzi affinché non cadessero nelle mani del crimine.
Durante la seconda parte dell’intervista Diletta Huyskes apre una discussione sull’errata concezione che la tecnologia sia una conoscenza che cade in mano ai programmatori dal cielo, quasi una profezia che va seguita alla lettera. La storia della tecnologia è sempre raccontata come un qualcosa che arriva e al quale noi ci dobbiamo adattare. In realtà, come spiega la scrittrice, non è così. Il processo di innovazione tecnologica, che può essere raggiunto in vari modi, è lento e complesso ed implica una serie di decisioni che portano alla tecnologia come la conosciamo oggi.
Il terzo argomento discusso durante l’evento è la differenza tra Europa e Stati Uniti nell’approccio alla tecnologia: in America non esiste nessun tipo di regolamentazione per il suo uso, né alcuna tutela dei dati sensibili. In Europa, invece, non solo esistono regole ferree sul trattamento dei dati, ma da qualche anno a questa parte è stata stilata una serie di norme per prevenire i rischi dell’intelligenza artificiale. L’esempio più lampante è quello della chiusura di ChatGPT in Italia nel 2023: in quell’anno il garante italiano, ha deciso di bloccare la piattaforma per assicurarsi che non venissero usati dati di minorenni per addestrare il sistema.
In conclusione Diletta Huyskes sostiene che non sia necessario demonizzare i server del mondo, ma che si debba mettersi in discussione con una valutazione ponderata.