“Quando tutto è gratis la merce sei tu.”
Nella giornata di giovedì 14 ottobre 2021, in occasione del Salone del Libro di Torino, Sabina Guzzanti, intervistata da Caterina Bonvicini, ha presentato il suo nuovo libro 2119. La disfatta dei sapiens, romanzo distopico, e il docufilm Spin Time. Che fatica la democrazia!
Alla domanda su come le fosse venuta l’idea di scrivere un romanzo di questo tipo l’autrice afferma di apprezzare da sempre il genere “fantascientifico” e di aver immaginato una proiezione del mondo attuale nei prossimi cent’anni. Questo mondo, segnato dai cataclismi ambientali e dal dominio dei social network, è controllato da una cerchia ristretta di persone “ricchissime e potentissime” che agiscono attraverso la manipolazione del cervello umano.
In questa società distrutta agisce anche però un gruppo di giornalisti dissidenti, che si ribellano al sistema per difendere l’ultimo briciolo di libertà rimasto. Tra loro vi è anche la protagonista, Tess, che combatte una battaglia “pop”, pubblicando articoli sui gatti e contribuendo fortemente alla presa di coscienza della popolazione. Infatti i gatti, per quanto possano sembrare un argomento frivolo, sono il simbolo e l’incarnazione di quella libertà che gli uomini stanno perdendo.
Cristine, donna di teatro e personaggio protagonista del docufilm Spin Time, proprio come la stessa Tess fa con i gatti, utilizza il cosiddetto “Teatro degli oppressi” per insegnare a riconoscere l’oppressore e a ritrovare la libertà. Ciò può sembrare lontano da noi, ma l’autrice ci avverte che “tutti noi abbiamo un’identità digitale, parallela, che non conosciamo e che non ha niente di umano”; infatti, tanto nel libro quanto nella realtà, l’uomo deve combattere per difendere l’ultimo granello di libero arbitrio rimasto.
“L’algoritmo traduce ogni nostra ricerca, ogni nostro pensiero, in termini commerciali” e noi diventiamo merce e i nostri dati ricchezze, che possono essere strumentalizzate e usate contro di noi. Siamo in una fase di transizione in cui l’umanità può riemergere o affondare definitivamente; i social sono uno strumento che nasce come macchina che serve a renderci infelici, in quanto suscitare emozioni negative è più facile e duraturo che suscitarne di positive. Trasformano così la società in peggio. Sono luoghi dove crediamo di essere tra amici,ma in cui in realtà siamo circondati da mostri e possiamo esprimerci in un unico modo. L’algoritmo è fatto così.
“La tecnologia non è mai neutrale, l’intelligenza artificiale è programmata per fare unicamente ciò che le è stato insegnato”. Siamo dunque noi a creare l’algoritmo, siamo noi la vera intelligenza. Ma cos’è l’intelligenza? Quali sono effettivamente i nostri criteri di giudizio? Tendiamo sempre ad associare l’intelligenza con l’avere ragione, ma “non è avendo ragione che si risolvono i problemi”, serve la capacità di ascoltare, di comunicare, di lottare per il libero arbitrio e per costruire insieme il nostro futuro.