9 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Le ragazze di Mister Jo


Giulia Massaglia Sofia Luna Passera

Liceo Alfieri - Torino

Inclusività. Questa è la parola d’ordine della scuola di calcio femminile “Bimbe nel pallone” fondata da Joanna Borella, meglio conosciuta come Mister Jo.

Joanna vanta un primato: è la prima bambina di origini indiane ad essere stata adottata in Italia.

Fin da subito il calcio è stato elemento di espressione, di connessione e dialogo prima con i suoi due fratelli adottivi e poi con tutte le ragazze e le mamme che ogni giorno si affidano ai suoi consigli sul campo da gioco.

Le loro storie sono raccontate nel libro Le ragazze di Mister Jo, vincitore del premio Giovanni Mura, scritto da  Stefania Carini, nel quale si affrontano tematiche come bullismo, rivalità tra i compagni o genitori, ma alla fine tutte le sfide possono essere superate con lo sport che unisce e annulla le disuguaglianze.

“Al giorno d’oggi essere allenatore significa anche educare la propria squadra”, afferma Joanna, nella cui associazione il rispetto e l’inclusività sono considerati importanti valori che alimentano lo spirito del gruppo e portano alla vittoria.

Di Mister Jo colpiscono il sorriso e l’energia, gli stessi con cui ogni giorno aiuta le sue ragazze ad affrontare gli stereotipi di genere e i falsi miti del mondo del calcio. Durante l’incontro con le scuole al Salone del Libro una bambina, Ginevra, interviene dicendo di essere stata chiamata spesso “maschiaccio” e di aver ricevuto costanti avvertimenti. Infatti le ragazze sono sempre considerate troppo fragili per praticare uno sport così dinamico, ma fortunatamente le cose stanno cambiando.

Jo che ha trascorso quarant’ anni della sua vita ad essere chiamata “maschiaccio” risponde: “Voglio dare a tutte le ragazze la possibilità di dire io esisto, io scelgo cosa voglio. Oggi gioco”. 

 

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