Oggi nella sala internazionale del padiglione 2 del Salone del Libro, si è tenuta una conferenza con Andrea Weber, filosofo e biologo tedesco, scrittore del libro “Non vince il più forte: Elogio del compromesso” edizioni Lindau, insieme ai divulgatori Andrea Colamedici e Maura Gancitano.
“Vince il più forte” è un libro politico ed ecologista che pone in evidenza la necessità del compromesso per il bisogno di rimanere vivi di tutti. Tuttavia c’è una la grande distanza tra il compromesso sanguigno e il compromesso anemico: molto spesso, infatti, noi consideriamo il compromesso come un modo di rinunciare ad essere, mentre deve essere una chiave con cui esercitarsi nel dialogo, senza rinunciare ad essere noi stessi, sanguigno dunque.
Weber con questo libro ci costringe a fare i conti con la nostra incapacità radicale di sentirsi tutt’uno con il resto dei viventi e dei non viventi e contemporaneamente mostra la necessità di agire concretamente come comunità. La mancata applicazione del compromesso, infatti, nasce dall’adozione spesso inconsapevole di una matrice capitalista neoliberista che agisce in noi come forza che ci spinge alla competitività estrema e quindi della considerazione dell’altro come di un pericolo e un avversario contro cui combattere.
Questi compromessi possono essere trovati anche nella vita quotidiana come scrive Weber nel libro quando racconta di Nils e Mina, una coppia che si incontra poco prima del primo lockdown e che decide, anche se appena nata, di passare quelle settimane insieme avendo i propri spazi e quindi non vivendo il senso di solitudine che purtroppo molte persone hanno vissuto all’inizio nel 2020. Con la fine del lockdown emergono esigenze diverse e nel libro si parla di terapia di coppia. L’autore stesso ha infatti provato questa strategia che gli è sembrata molto interessante in quanto gli ha permesso di capire la forza della verità soprattutto nei rapporti personali perché dimostra in che modo il compromesso è una chance di farci vedere nella nostra verità invece di farci cedere al nostro ego.
Data la difficoltà dei temi trattati ci è sembrato difficile seguire il discorso ma speriamo comunque di aver fornito una chiara sintesi.