Cronache, Salone del Libro 2024

Il giudice e il bambino – Dario Levantino


Alessandro Pierri, 1A, Niccolò Cartello, 1H, Andrea Sinchetto e Gabriele Tagliarini, 3H

I.C. Peyron - Torino

“Prima di scrivere una storia, bisogna immaginarla”.

Dario Levantino comincia con questa frase l’incontro di oggi, 10 maggio, alla Sala Bronzo del Salone del Libro di Torino.

In questo evento, l’autore palermitano ha presentato il suo nuovo libro Il giudice e il bambino che, come rivela nell’intervista, è il sequel del suo famoso romanzo Il cane di Falcone.

All’incontro erano presenti cinque ragazzi del Gruppo di Lettura “Ladri di Libri” di Montepulciano, che hanno svolto il ruolo di mediatori e hanno posto delle domande a Levantino.

Il gruppo ha portato all’autore quattro oggetti che sono stati importanti per la sua vita: un campanellino per la bicicletta  che rappresenta le gite in bici che Levantino faceva da piccolo; dei mandarini, il suo frutto preferito; una Reflex, regalatagli dalla moglie in un momento di crisi; una piccola macchina del caffè, mokina, che egli ha trasformato in un vaso dopo averla bruciata.

Con l’utilizzo di quattro parole, il gruppo di ragazzi ha aiutato l’autore a raccontare la trama del libro: passione, pace, strada e leggerezza.

Questo racconto inizia con l’arrivo di Paolo Borsellino in paradiso dopo la sua morte, dove viene incaricato da Dio di aiutare le persone che hanno lasciato qualcosa di irrisolto nella propria vita sulla Terra. Un giorno, il giudice incontra un bambino, Giuseppe Di Matteo, apparentemente non molto loquace. Inizialmente i tentativi di Paolo di instaurare un rapporto con il bambino si rivelano inutili; con il passare del tempo, però, i due cominciano a entrare in confidenza e partono per un viaggio alla ricerca del vecchio cavallo del piccolo Di Matteo.

Alla fine dell’incontro, Levantino ha spiegato che, durante la scrittura del romanzo, ha provato una vasta gamma di sentimenti: dalla rabbia di scoprire gli orrori commessi dalla mafia, alla gioia di aver visto, dopo tanto tempo, il suo libro finalmente completato.

 

 

 

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