16 maggio 2025, Salone del Libro 2025

Dialogo tra fragilità e consapevolezza


Giacomo Aimo, Sophie Cannatà

Liceo Classico Statale Vittorio Alfieri - Torino

Cosa cerca oggi l’essere umano? Probabilmente, verità e salvezza. Eppure, scrive Matteo Saudino in Anime fragili, la vita è un cammino incerto, una ricerca continua di sicurezza. In un’epoca che l’autore definisce in crisi, le grandi e rassicuranti narrazioni si sono consumate, inoltre, come con la morte di Dio in Nietzsche, è la fine di quel senso condiviso che caratterizzava le ideologie del Novecento: democrazia, scienza, tecnologia. Queste scienze hanno acceso speranze, ma oggi non muovono più. La tecnologia promette molto, ma non basta; accelera, rende tutto più efficiente, ma non dà significato.

 

Saudino richiama allora il mito di Prometeo: il titano che dona il fuoco agli uomini e viene punito. È l’immagine di un dono: la tecnica che può, allo stesso tempo, far evolvere e distruggere. Infatti senza un’etica che la guidi, questa diventa un pericolo e perciò è urgente recuperare la politica che si ramifica a sua volta in dialogo e confronto. Questi elementi, spiega, oggi si sgretolano davanti ai nostri occhi senza che ce ne accorgiamo.

Anche il film Oppenheimer rafforza questa visione. Lo scienziato che crea la bomba atomica è un “Prometeo moderno”, solo e condannato dalla sua stessa opera.

 

La conoscenza, senza relazione e rapporto, diventa isolamento. Anime fragili è un invito a ricominciare dalle ferite: solo dal dialogo tra fragilità e consapevolezza si può affrontare la storia che viviamo, mettendo da parte l’ambizione dell’individuo per far nascere un nuovo senso comune di umanità.

 

Presentazione di “Anime fragili” di Matteo Saudino (Einaudi, 2025)

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