“Come si è formato l’universo? Che cos’è il tempo? Da cosa è fatta la materia?”: non esiste e non è mai esistito un essere umano su questa terra che non si sia posto, almeno una volta nella vita, una di queste domande.
La scienza è nata da questi quesiti che, per quanti secoli siano passati e per quanto il progresso sia avanzato, restano ancora velati di mistero. Guido Tonelli è partito proprio da queste domande comuni per realizzare la trilogia, pubblicata da Feltrinelli e composta da Genesi. Il grande racconto delle origini (2019), Tempo. Il sogno di uccidere Chronos (2021) e conclusa con Materia. La magnifica illusione (2023). Nella sua ultima pubblicazione, presentata direttamente dall’autore il 20 maggio 2023 nel primo pomeriggio presso l’Arena Bookstock del Salone del Libro di Torino, Guido Tonelli, dopo le origini del cosmo e la concezione del tempo, si dedica ai grandi e intimi segreti della materia.
Ognuno di noi è fatto di materia, eppure un assurdo pregiudizio ci porta sempre a parlare di essa come se fosse qualcosa di lontano da noi, che non ci riguarda direttamente. Raccontare la materia nella sua vera natura, come costituente di tutto ciò che esiste, significa avere consapevolezza della fragilità e caducità umana. Tutto intorno a noi muore e rinasce continuamente, tranne noi: siamo circondati dall’eternità dei cicli naturali, che si ripetono con periodicità perfetta, elegante e invidiabile, ma a noi non è permesso essere partecipi di questa immortalità. Da qui, come ha raccontato il fisico, parte l’inarrestabile riflessione sulla materia e nascono, con un atto di ribellione mirato a superare la nostra morte materiale, le filosofie e le religioni. Il pensiero di non essere fatti della stessa sottile e perfetta sostanza delle stelle ha tormentato le menti umane di ogni tempo: questo lo sapevano bene Democrito di Abdera, Epicuro e Lucrezio. Tonelli ha reso omaggio alle brillanti intuizioni di questi personaggi che, sulla base della propria potenza logica, hanno fondato le basi dell’approccio atomista. Per l’esigenza di trovare una sostanza eterna, immutabile e perfetta che potesse superare la vergogna della morte, i tre filosofi cominciarono a pensare alla materia come formata da unità fondamentali indivisibili ed eterne, che continuassero a esistere anche dopo la morte del corpo. Democrito fu il primo ad esplorare i territori dell’atomismo, seguito poi da Epicuro, la cui filosofia venne in seguito ripresa da Lucrezio nella sua opera De Rerum Natura. Ma Tonelli ha rivelato che, per quanto il tentativo di ricercare un fondamento eterno e immutabile sia affascinante, esso rappresenta anche l’approccio sbagliato se si vuole comprendere il reale funzionamento della natura. Occorre, dunque, guardare in profondità, tra i quark e i gluoni che formano protoni e neutroni, tra i fotoni velocissimi e tra quel 95% di materia oscura che resta un grande enigma anche per gli scienziati più geniali. Forse non potremmo mai colmare tutti i vuoti della nostra conoscenza, forse non avremmo abbastanza tempo per riuscire a capire tutto o forse tutto il contrario. L’importante, come ha sottolineato Tonelli, è lasciarsi trasportare dalla curiosità e dalla passione: in questo modo conosceremo sicuramente noi stessi.