Raccontare ciò che si vive per combattere la solitudine è una necessità che si sente dentro fin da subito, forse ci si nasce, e questo stato d’animo Daria Bignardi ce lo ha raccontato a partire dal suo ultimo libro “Ogni prigione è un’isola”, una storia di carcere, di solitudine e irrequietezza, di voglia di agire, fare qualcosa.
Questa storia riguarda tutti, o meglio, dovrebbe, il carcere è un luogo pubblico che spesso si vuol tenere fuori dalla vista, lontano dal cuore, ma isolarlo non fa che peggiorare il problema come attestano i dati degli ultimi anni. Abbattere la distanza e aumentare il contatto tra dentro e fuori è l’unico modo per provare a risolvere le varie criticità e le condizioni invivibili delle carceri italiane.“
Dopo il carcere alcune cose restano, come mettere gli occhiali per vedere l’orizzonte che non si è più abituati ad osservare”
Il carcere isola, marginalizza ed esclude le persone detenute dalla società avvicinandole invece alla solitudine, alla disperazione e alla sofferenza. Non serve parlare di numeri ma il 2024 è stato l’anno con più suicidi in carcere in Italia, un dato spaventoso di cui pochi parlano ma che urla una richiesta d’aiuto che dobbiamo accogliere invece che abbassare lo sguardo e pensare che non ci riguardi.
Altre cose che restano sono storie come quella di Manolo, un uomo detenuto che ha finto di pentirsi di fronte alla propria vittima ed è stato creduto, abbracciato e perdonato. Questa fiducia inaspettata però ha smosso qualcosa in lui, il pentimento è arrivato davvero e la sua vita è cambiata.
In fondo questa non è solo la storia di Manolo e “della gente come lui”, ma di tutti noi che abbiamo imparato a metterci in discussione, perderci in mille pezzi per poi riattaccarli uno alla volta, imparando a godercela questa folle libertà.
La solitudine è un tortura, dentro e fuori dal carcere, ma Daria Bignardi è riuscita a tradurla in un qualcosa di vivo, da condividere con tutti perché a tutti riguarda, da raccontare e da far conoscere.
La solitudine è una tortura ma non ci deve spaventare, anzi, può essere il punto di partenza di una vita meravigliosa.