Cronache, Salone del Libro 2024

Antonio Rezza tra scrittura e performance


Rizzo Martina e Shaban Aya

Liceo L. Ariosto - Ferrara

Ė tra le risate del pubblico che Antonio Rezza, in un dialogo con Luca Bottura, presenta la sua ultima pubblicazione presso il Palco Live del Salone del Libro di Torino. 

“Il fattaccio”, edito da La Nave di Teseo nel 2023, prende così vita dopo 15 lunghi anni di scrittura, o meglio, come la definisce l’autore, “trascrizione di come il libro stesso l’ha trasportato”. La storia è a cavallo infatti di due generi: quello poliziesco e quello picaresco, partendo dalle indagini di un commissario, ispirato alla figura del padre, il maresciallo Rezza, e l’abuso di cui sono vittime degli anziani. L’autore, rispondendo ad una domanda riguardo le motivazioni della scelta di tale tema, afferma l’innocenza delle persone appartenenti ad una fascia d’età centrale, descritta tra i quaranta ed i sessant’anni, in quanto “i giovani saranno il male del futuro, e i vecchi sono la causa dei mali del presente”. 

Così, il libro si presenta come unico nel suo genere: dalla struttura all’apparente censura di alcuni nessi logici e parti narrative, Rezza si diverte – e diverte – mediante giochi di non detti. 

Esempio eclatante è l’utilizzo di un’equazione matematica per la corretta lettura del romanzo, che prevede un continuo spostamento tra le righe, di cinque in cinque: tale tecnica, per quanto enigmatica, rispecchia lo spirito dell’autore. 

Lui stesso, infatti, si definisce “antifascista per genetica”, motivo per cui, probabilmente, decide di ambientare il ritrovamento iniziale delle membra della vittima – sarà viva? sarà morta? – davanti alle principali sedi istituzionali. 

La questione non sarà più ripresa durante il libro, mediante l‘ausilio di salti logici e temporali, inseriti al fine di effettuare una critica alla censura ad oggi messa in atto nei principali mezzi di comunicazione. 

Il romanzo si trasforma così in una vera e propria performance teatrale, in conformità con il suo impiego nel mondo dello spettacolo. D’altra parte, come afferma lui stesso, scrittura e musica sono interconnesse tra loro, costituendo “le forme massime di libertà di espressione”.

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