I tre incontri che le classi 2aB e 2aD hanno avuto con lo scrittore Fabrizio Altieri sono stati densi di emozioni! Una bellissima ed entusiasmante esperienza, uno scambio allegro e proficuo da cui è nato, nientepopodimeno che… un libro!
Un bellissimo giallo/fantasy scritto dai ragazzi delle due classi sotto la guida dell’autore, esperto giallista e, per rimanere in tema di “ricette”, con un pizzico di aiuto da parte delle prof. coinvolte nel progetto! 🙂
Praticamente… un libro scritto a 82 mani!
Siamo dunque felici di presentare al pubblico la prima parte della nostra opera: il prologo e i primi 5 capitoli redatti dalla 2aB, e le nostre 3 opzioni di copertina!
Un progetto editoriale in erba ma completo, che dimostra quanto sia bello farsi “risucchiare”, come accade ai protagonisti, dalle avventure che i libri sanno regalarci!
Buona lettura! 🙂
“Termosifoni stregati”, classe 2aB + 2aD
Prologo
Una bambina molto curiosa e coraggiosa di nome Veronica, figlia di un professore di scienze alle scuole medie, Adam Ludwig, in una luminosa giornata di scuola stava partecipando assieme alla sua classe a un laboratorio di scrittura in auditorium: assieme ai suoi compagni stavano inventando una filastrocca divertente nella quale descrivevano le attività svolte durante la seconda elementare.
Una volta finito il laboratorio i bambini iniziarono a dirigersi verso il cortile per fare merenda: Veronica, che come al solito era l’ultima della fila, stava per uscire quando la sua attenzione fu attirata da alcuni rumori sinistri provenienti da un termosifone dell’auditorium… La bambina, essendo molto curiosa, non ci pensò due volte prima di avvicinarsi…
Bastò un secondo di distrazione da parte della maestra…
Quando la donna si voltò, si accorse con orrore del corpo senza vita di Veronica steso sul pavimento!
L’insegnante, in preda alla più cupa angoscia, chiamò immediatamente i soccorsi, ma era ormai troppo tardi…
Gli investigatori, in seguito, indagarono a lungo ma non riuscirono a trovare nessun indizio utile alla risoluzione dell’enigma.
Dopo la morte misteriosa e inspiegabile di Veronica, i genitori non vollero più iscrivere i propri figli in quella scuola, che di conseguenza fu chiusa…
Bastarono pochi anni per far deteriorare l’edificio, e il caso di Veronica rimase irrisolto.
Capitolo 1
Walter, Vanessa e Alessio erano tre ragazzi diversissimi, eppure erano legati da un’amicizia indissolubile.
Walter
E’ un ragazzo di tredici anni, con capelli castani e disordinati che sembrano riflettere la sua natura vivace e un po’ caotica.
Ha occhi scuri curiosi che sembrano sempre osservare il mondo con una grande voglia di scoperta.
La sua pelle è chiara e sul viso ha piccole lentiggini, segno delle giornate trascorse all’aria aperta.
È di statura media, con un portamento che tradisce la sua energia, ma è spesso piegato sopra un libro o un quaderno, concentrato sulle sue storie.
Indossa magliette comode e informali, spesso con scritte strane e originali o immagini che richiamano il suo mondo immaginario, e jeans un po’ consumati.
È un osservatore attento della realtà, capace di cogliere i dettagli più nascosti e di trasformarli in avventure coinvolgenti.
Crescendo, la sua passione si trasforma in un desiderio forte di diventare scrittore, creando storie avvincenti.
Nonostante le difficoltà che potrà incontrare, Walter è determinato a perseguire il suo sogno, convinto che il suo modo di scrivere abbia il potere di emozionare gli altri.
Walter voleva molto bene a Vanessa e Alessio; tutti dicevano che lui era il più forte della scuola perché aveva battuto un ragazzo più grande di lui a braccio di ferro. Lui però aveva un animo sensibile e aveva un sogno: diventare, da grande, un bravissimo scrittore.
Vanessa
Vanessa era una ragazza di 13 anni; era magra e alta, aveva degli splendidi occhi verdi e degli affascinanti capelli rossi e ricci.
Si vestiva sempre con vestiti colorati; di solito d’estate indossava magliette corte con disegni fantasiosi e pantaloncini jeans con fiorellini disegnati sulle tasche; abitualmente usava delle scarpe bianche sportive un po’ rovinate ma ancora belle.
Aveva un carattere coraggioso, era gentile e curiosa. Amava leggere i gialli, voleva molto bene alla sua famiglia e ai suoi amici ed era considerata simpatica da tutti; tutti le volevano bene.
Aveva una passione fin da quando era una bimba: da grande voleva fare la dottoressa, amava far stare bene le persone che la circondavano e voleva curare tutti, perché diceva che nessuno meritava di dover provare dolore.
Inoltre, aveva un talento particolare: era una vera campionessa nel gioco delle freccette!
Alessio
Alessio era il nerd del gruppo: aveva 13 anni. Era alto, magro e aveva la carnagione chiara, i capelli biondi, gli occhi neri.
Portava gli occhiali che si appoggiavano su un piccolo naso, aveva le labbra sottili e orecchie grandi.
Era un ragazzino intelligentissimo e per capirlo bastava guardarlo negli occhi.
Di solito indossava dei pantaloni bianchi e maglia azzurra con disegnati sopra dei numeri che facevano intuire la sua passione per la matematica.
Alessio aiutava sempre tutti perché aveva un animo generoso. Era molto simpatico e aveva un segreto che non aveva mai rivelato a nessuno, neanche ai suoi due amici: era innamorato di Vanessa…
In una luminosa giornata, durante le vacanze estive, i tre ragazzi decisero di esplorare la vecchia scuola abbandonata della città in cerca di avventure.
Entrarono di soppiatto forzando la porta di legno: quando furono all’interno dell’istituto abbandonato notarono che gli infissi erano tutti logori e marci, la vernice sui muri era rovinata, gli scaffali di ferro erano tutti pieni di ruggine.
Attirati da una luce fredda i tre ragazzi percorsero il corridoio, recandosi verso l’unico luogo della scuola che non sembrava abbandonato: l’auditorium. Entrarono in modo circospetto trovandosi in una sala gigantesca con delle scalinate ai lati e degli enormi gradoni per sedersi al centro; al fondo c’era una lavagna impolverata che recava ancora scritte di studenti ormai cresciuti.
I ragazzi si guardarono intorno e notarono in un angolo una persona misteriosa con un camice bianco seduto su una sedia vicino a una scrivania: sembrava uno scienziato…
Costui stava maneggiando dei fogli come se stesse lavorando a qualcosa di segreto che nessuno doveva scoprire.
Walter, Vanessa e Alessio provarono ad avvicinarsi allo scienziato per chiedergli cosa stesse facendo. Ma, in quel preciso istante, senza dire una parola lui sparì dalla loro vista e l’auditorium diventò un posto orribile: tutte le luci si spensero, l’aria diventò più densa, non si vedeva più niente…
I tre ragazzi all’inizio avevano pensato che l’auditorium fosse un bel posto, l’unico rimasto agibile.
Ma si ricredettero perché era diventato lugubre e terrificante…
Ad un certo punto sentirono un rumore sinistro provenire dal termosifone che si trovava al fondo…
I tre amici, terrorizzati, iniziarono a scappare a perdifiato verso le loro case senza pensarci due volte.
Capitolo 2
Il giorno successivo i ragazzi si incontrarono e si confrontarono su quello che avevano visto e vissuto il giorno precedente.
Vanessa chiese: “Anche voi avete sentito a casa vostra lo stesso rumore che abbiamo sentito in auditorium provenire dal termosifone? Nella mia cameretta ho udito un sibilo uguale a quello di ieri pomeriggio…”
Spaventati, Walter e Alessio affermano di averlo sentito anche loro ma che non ne avevano ancora parlato perché prima volevano consultarsi con la loro amica, per essere certi di non averlo immaginato.
Vanessa, tremando, disse che temeva di essere stata maledetta insieme ai suoi amici…
I tre ragazzi decisero di tornare all’auditorium abbandonato per indagare in modo approfondito e capire che cosa fosse successo di così strano.
Ripensando al giorno prima analizzarono bene quegli eventi bizzarri e ricordarono con angoscia quanto fosse stato pauroso viverli: si confrontarono su come fosse cupa, paurosa, tenebrosa, inquietante quella scuola sporca e abbandonata…
Erano però indecisi sul fatto di tornare o meno nell’auditorium perché pensavano fosse troppo pericoloso e rischioso per dei ragazzini come loro, giovani studenti della scuola secondaria…
Capitolo 3
Il giorno dopo i tre ragazzini tornarono nuovamente nell’auditorium portando con loro alcune armi giocattolo tra cui pistole ad acqua e fionde.
Entrarono in modo circospetto stando attenti a ciò che li circondava e, una volta chiusa la porta, si sedettero sui gradoni facendo delle ipotesi su cosa avevano vissuto.
In quel preciso istante sentirono una voce soffocata ma inquietante e terrorizzata provenire dal termosifone della sera precedente… La voce, disperata, urlava in lontananza: “AIUTOOO, AIUTATEMIII… Sono rinchiuso dentro il termosifone!”
I ragazzi si avvicinarono insospettiti e riconobbero la voce dello scienziato.
Gli chiesero, sporgendo il viso verso il termosifone, angosciati: “Come sei finito lì dentro?”; lo scienziato rispose che era rimasto intrappolato mentre elucubrava un metodo per sconfiggere gli spiriti che anni prima avevano ucciso sua figlia Veronica; con la voce rotta dal pianto lo scienziato Adam raccontò che la bambina stava seguendo un laboratorio in auditorium quando suonò la campanella dell’intervallo: a differenza degli altri bambini che erano usciti subito dalla sala, era stata incuriosita da un rumore inquietante proveniente dal termosifone. In un batter d’ occhio Veronica cadde a terra senza vita: era stata uccisa dai fantasmi.
I ragazzi, toccati da quel racconto così angosciante, decisero di aiutare lo scienziato a vendicarsi.
Capitolo 4
I tre amici capirono che il termosifone era in realtà un portale verso un universo parallelo e stregato: Alessio, Walter e Vanessa, motivati dal voler dare giustizia a Veronica, cercano un modo per entrare senza però ottenere alcun risultato…
Dopo molte ipotesi e tentativi Walter disse, scoraggiato: “Non troveremo mai un modo per entrare nel termosifone…”
Alessio, però, sembrava non ascoltarlo… cercava qualcosa sulla cattedra…
Alla fine, in mezzo a tutti quei fogli spiegazzati, trovò degli degli schemi (probabilmente del professore) sparsi sulla superficie del tavolo; questi schemi rappresentavano degli enigmi molto complessi.
Per Alessio, che aveva una mente elastica e scientifica, non erano impossibili, ma risolvibili. Perciò, dopo qualche ragionamento in cui si isolò totalmente dalla realtà, riuscì a venirne a capo.
Grazie ai codici elucubrati dal “nerd” del gruppo, il termosifone si aprì e i ragazzini iniziarono ad entrare… tutti tranne Alessio stesso che era molto titubante.
Walter aveva già varcato il portale ed era già nell’universo parallelo; Vanessa, mentre stava per oltrepassarlo, si fermò vedendo Alessio impietrito: gli porse la mano per incoraggiarlo e gli disse: “Stai tranquillo, andrà tutto bene!”
Dopo questa frase Alessio, incoraggiato ed emozionato, percepì che forse Vanessa provava qualcosa per lui; ci sperava tanto perché era innamorato di lei dal primo momento in cui l’aveva vista ma non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi…
Forte di questa speranza, finalmente prese coraggio ed entrò.
Così, tutti varcarono il portale del termosifone stregato.
Capitolo 5
Una volta oltrepassato l’ingresso stregato i ragazzi notarono che all’interno del termosifone faceva, inaspettatamente, molto freddo, anche se fuori era estate.
Oltrepassato il portale si accorsero di essere finiti in un posto buio e pieno di nebbia.
Alessio inciampò su un grande sasso, Vanessa tirò fuori dalla tasca una torcia e illuminò una pietra su cui c’era scritto qualcosa: una data e un nome, e sotto era incollata una foto…
Inorriditi, i ragazzi capirono che si trattava di una tomba: erano in un cimitero.
Da lontano videro un uomo in ginocchio: stava chinato davanti a una lapide. Walter, Vanessa e Alessio si avvicinarono e scoprirono che quell’uomo che piangeva disperato era il professore.
I ragazzi gli chiesero perché fosse lì e perché stesse piangendo; egli rispose che quella era la tomba di sua figlia, morta in quell’auditorium tanti anni prima…
Fra un singhiozzo e l’altro il professor Adam, riconoscendo poi i ragazzi, realizzò che anche loro erano riusciti a oltrepassare il portale entrando nel mondo stregato e chiese loro stupito: “Ma come avete fatto ad entrare?”
Walter spiegò ad Adam che Alessio, che era il nerd del gruppo, era riuscito a decifrare i codici che il professore stesso aveva lasciato sulla cattedra per cercare di entrare: sebbene per Alessio fossero enigmi piuttosto complicati era riuscito a decriptarli, così i ragazzi avevano potuto usare i codici ottenuti per oltrepassare il portale.