Grazie al progetto Adotta uno scrittore è stato possibile conoscere personalmente Francesco Pacifico, autore del libro Io e Clarissa Dalloway (Ed. Marsilio). La sua umanità, passione e curiosità nell’affrontare nuovi contesti e relative sfide hanno permesso di far sbocciare i semi della conoscenza e del confronto. Sincero, genuino e rispettoso. I tre giorni passati insieme, in un contesto come il CPIA, ci hanno dato la possibilità, senza giudizio e/o pregiudizio, di mettere al centro convinzioni e idee su un tema tanto sentito, quanto urgente: le questioni di genere. La classe ha risposto positivamente agli stimoli forniti, mettendosi a nudo e dimostrando che tutto è ancora possibile: cambiare idea, essere disposti/e a mettersi in discussione, accogliere con entusiasmo la possibilità di rivedere le proprie convinzioni. Grazie a Francesco Pacifico per gli/le studenti/sse coinvolti/e è stata realizzata una vera e propria magia: dare parola a chi, in altri contesti, difficilmente viene concessa la partecipazione. Pian piano hanno iniziato ad affiorare dubbi, paure, difficoltà e complessità che abitano non solo i nostri corpi, ma quelli di tutti e tutte, della società intera. Durante i tre incontri si è parlato di forza, bellezza, amore, amicizia, odio, insulti, gioco, responsabilità, intelligenza. Tutto questo nel rapporto uomo-donna per concludersi, in maniera abbastanza condivisa, in questo modo (cito testualmente):
Questo discorso non è stupido, perché alla fine di quest’anno succede che uomini e donne non rispettano l’altro genere, e per questo è ancora necessario questo discorso. Perché tratta di cambiare il pensiero delle persone che ancora sono chiuse nella loro mente, e pensano che ci sia un superiore e un inferiore, ma non è così, perché siamo esseri umani. Qualcuno può fare di più e qualcuno può fare di meno, ma non dipende dal genere, perché siamo tutti esseri umani. Questo discorso non è stupido, è necessario. Le cose per le donne sono andate avanti proprio perché hanno fatto questi discorsi.
Il CPIA è un contesto delicato in virtù dei tanti e variegati bagagli personali, ma anche forte in quanto siamo stati (come è sempre stato e sarà) costretti a fare i conti con la realtà che, nemmeno troppo in punta di piedi, entra a scuola. Una realtà che riconosce l’urgenza di un’educazione affettiva e la necessità di non rimandare e/o demandare le decisioni. I ragazzi e le ragazze hanno potuto dimostrare anche la voglia, per quanto sia un terreno estremamente scivoloso, di mettersi in discussione a partire da loro stessi/e, per crescere insieme.
Alla fine del terzo giorno la fila dei saluti e del firmacopie per Francesco Pacifico è stata lunga e bella. Quegli sguardi e quelle bocche che ad unanimità hanno chiesto: quando ci rivediamo?
Quell’arrivederci spiega più di mille parole; quella partecipazione insegna più agli adulti che agli/lle adolescenti. Le cose per le donne sono andate avanti proprio perchè hanno fatto questi discorsi. Chissà come avrebbero reagito Clarissa Dalloway e l’autrice Virginia Woolf. Per gli/le alunni/e, Francesco Pacifico e il progetto Adotta uno scrittore sono stati l’occasione di essere protagonisti/e e prendere parte ad un’organizzazione importante come quella Salone del Libro. Grazie!