Per me, è iniziato tutto con uno scambio di messaggi su Whatsapp con la maestra Federica Ambrogio che mi scriveva da un piccolo paese del Piemonte e che mi aveva “adottata”. Mi è sembrata una persona molto simpatica e brillante, aveva colto al balzo l’opportunità di far incontrare i suoi alunni con una scrittrice e aveva scelto il mio libro Sette nonne per Bianca (Emme Edizioni) che le era molto piaciuto. Dopo qualche scambio, ci davamo già del tu e ci parlavamo come vecchie amiche. Abbiamo pensato che per i suoi bambini, abituati ad ascoltare storie e a leggere, grazie alle maestre e alla biblioteca scolastica, si sarebbe adattato meglio un laboratorio anziché letture e interviste.
A me poi piace molto lavorare con i bambini e i ragazzi, mi sembra più entusiasmante per loro che sperimentano la scrittura e per me che li guido come il pifferaio magico verso l’ignoto territorio dell’invenzione di storie.
Insomma, dalle mie Sette nonne potevano nascere molte più nonne e chissà come e quali.
La maestra Federica non mi è venuta dietro, ma accanto e a un certo punto mi ha anche superata: abbiamo costruito insieme le giornate di lavoro, la programmazione, gli obiettivi, sempre con scambi di Whatsapp e di telefonate lunghissime, perché sia io che lei siamo chiacchierone e già che c’eravamo nelle nostre conversazioni ci insufflavamo dentro un bel po’ di vita personale.
Finalmente, ci siamo incontrate in stazione a Savigliano: l’ho riconosciuta subito perché era proprio il tipo di streghetta che immaginavo, con i neri capelli scompigliati, gli occhi brillanti, gli anfibi ai piedi, un borsone appeso alla spalla e per mano i suoi due meravigliosi bambini. Era emozionantissima, e anch’io lo ero, perché incontrare un’anima gemella è veramente un dono.
Abbiamo preso un gelato insieme in un bar e poi mi ha portato nel piccolo paese dove si trova la sua scuola, Marene, un paese in subbuglio per la magica presenza di Lucio Corsi, il cantante più in voga oggi, guarda caso toscano come me. “Due toscani famosi in un colpo solo!” ha riso la mia Federica e la sera mi ha trascinato in un ristorante per salutarlo e farci una foto insieme.
Dovevo proprio andare in un posto lontanissimo, essere adottata grazie al Salone del Libro, per finire con una celebrità!
Sarà stata la presenza elettrizzante di Lucio Corsi, sarà stato l’autentico entusiasmo comunicato da Federica e le sue colleghe ai bambini, ma il lavoro è andato benissimo. Non c’è stato bisogno di dilungarmi, di fornire esempi, di spingerli a pensare e poi scrivere: bambine e bambini si sono buttati a capofitto nelle loro diverse storie, hanno parlato, riso, scritto, letto, e poi hanno disegnato, colorato, ricopiato i testi, scelto composizioni varie per le pagine. Ci tenevano tantissimo a creare il loro libro, generato dal mio libro, ci tenevano da matti all’idea di venire al Salone, in mezzo a tanti libri e importanti scrittori, non soltanto da lettrici e lettori, ma da autrici e autori!
Il libro collettivo è stato assemblato in tempo record e la maestra Federica mi ha promesso la sorpresa di una copertina speciale, che vedrò al Salone, quando ci ritroveremo. Per fortuna, perché sono partita con la nostalgia delle maestre di Marene, e della mia streghetta.
Ci vediamo al Salone del Libro molto presto!
