Dopo il suo successo mondiale con Abbacinante, Mircea Cărtărescu ha presentato il 22 Maggio al Salone del Libro di Torino, il “nuovo” romanzo, da lui definito poema, rappresenta uno dei picchi della sua scrittura. Dopo l’uscita di Abbacinante infatti si era posto l’obiettivo di scrivere un’opera ancora più grandiosa, obiettivo raggiunto perfettamente dato che l’autore si permette di accostare all’immagine del romanzo quella della Cupola di Firenze ideata da Brunelleschi Solenoide contiene narrazioni verticali: si sviluppa a gradini, formati da sogni dello stesso autore, che spingono il lettore a percorrere questa scala immaginaria con una mano tesa e pronta a toccare il blu del cielo. Mircea racconta di come sin da quando aveva 17 anni scrivesse tutti i suoi pensieri in un diario, poiché confessa di avere un cervello che crea e immagina cose diverse da quelle delle altre persone: “Vedo sempre un filo sottile di allucinazione”.
Durante la presentazione Cărtărescu, raccontando un dilemma presente nel libro, sottolinea quanto i bambini siano importanti, perché in loro sta il futuro della specie e l’essenza della vita che non può essere sostituita. Lo scrittore evidenzia anche che, al contrario di tutti gli altri libri che ha scritto, questo contiene il coraggio della speranza, legato al sentimento dell’amore che il protagonista prova quando crea la sua famiglia.
Solenoide è quindi un poema che dà il coraggio di sperare alle persone di tutto il mondo, e sfonda le barriere linguistiche grazie all’unione di qualsiasi materia, ambientazioni di videogame, matematica, arte, psicanalisi…