La simpatia di Camilla Boniardi, conosciuta sui social come Camihawke, ha coinvolto un gran numero di persone alla conferenza di presentazione del suo romanzo d’esordio Per tutto il resto dei miei sbagli durante la quarta giornata del Salone del Libro.
Attraverso il racconto della storia di Marta, il personaggio protagonista, Camilla è riuscita a inserire anche alcuni aspetti della sua vita personale, soprattutto attraverso la ricorrenza di flashback. Nonostante ciò, l’autrice ha ammesso di riconoscersi maggiormente nel personaggio di Olivia, l’amica di Marta: uno spirito libero, che non permette al timore e alla vergogna di influenzare le sue scelte, caratteristica che Camilla sta acquisendo con il tempo.
Un altro personaggio con cui l’autrice si identifica è quello della madre di Marta, che ha con lei un bel rapporto. Questo ha però sfumature di dipendenza dovute alla paura del giudizio negativo che la madre potrebbe avere su di lei. Ironicamente Camilla ha fatto intendere che in futuro potrebbe sempre più assomigliare a questo personaggio materno, a causa di uno sviluppo del suo lato già ansioso.
Questo tratto della sua personalità ha inciso in parte sul suo modo di affrontare il progetto: partendo dalla sfera dei social, il timore era dovuto al pregiudizio del pubblico nei confronti degli influencer che si improvvisano scrittori. Ciò però non è accaduto a Camilla, la quale è particolarmente affezionata a ciò che ha scritto e che ha definito il suo libro come catartico perché è in grado di combattere la sindrome dell’impostore, che impedisce la piena soddisfazione di sé. Il successo riscontrato è stato quindi positivo, anche se ha ricevuto dei commenti negativi su Instagram. Nonostante ciò, il web per Camilla rimane un luogo in cui esprimersi liberamente rimanendo costantemente in contatto con gli altri: il tempo che si è presa per la scrittura del suo romanzo non è stato un modo per allontanarsi definitivamente dai social, ma piuttosto per chiudere un cerchio, iniziato con la piattaforma di Tumblr, che a differenza degli attuali social network, permette un confronto tra scrittura e lettura.
La capacità di Camilla nel rispondere alle domande con serietà, ma allo stesso tempo con ironia, ha permesso di creare un’atmosfera leggera e divertente, apprezzata forse anche più del suo romanzo.