Cronache, Salone del libro 2021

Raccontare i serial killer


Giulia Zanetti, Eva Laura Giacomello


Al Salone del Libro di Torino si parla anche di casi di cronaca nera grazie allo scrittore Carlo Lucarelli e al criminologo Massimo Picozzi, ideatori di “Nero come il sangue”, podcast di grande successo in esclusiva per Audible.

Nelle venti puntate adesso disponibili, che aumenteranno con l’uscita delle successive stagioni della trasmissione, sono raccontate altrettante vicende di serial killer contemporanei, tra le quali quelle di Jeffrey Dahmer, Ted Bundy e Maurizio Gucci. Queste sono scelte per ricostruire la storia dell’omicidio nella società moderna.

Tratto dal podcast uscirà anche un libro per Solferino, dal titolo “Nero come il sangue. Storia dell’omicidio dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri”. Prossimamente nelle librerie anche dei gialli scritti dagli autori stessi.

Durante il corso della conferenza, il tema più discusso appare essere la fascinazione degli omicidi provata dal grande pubblico. Sono sempre di più infatti coloro che si appassionano al genere, tanto da rendere possibile la pubblicazione di riviste dedicate completamente all’argomento. Tuttavia, non tutti i casi raggiungono la notorietà e rimangono nell’immaginario comune, molti vengono velocemente superati. Ci sono diversi fattori che determinano l’interesse generale, fra cui i dettagli macabri o particolari che rendono le vittime più umane, meno personaggi solamente citati in televisione.

Ascoltando gli orrori commessi dagli assassini, ci chiediamo se ci sia una parte oscura in ognuno di noi con cui bisogna fare i conti e gli autori sottolineano come sembra che sia proprio così.

Della serie colpisce particolarmente l’ambientazione e la psicologia dei killer, che è stata analizzata molto attentamente. Questi aspetti vengono esaminati anche nei casi più improbabili, come il preferito di Lucarelli, quello di Wilma Montesi, ragazza trovata morta su una spiaggia nel 1953.

L’attenzione viene anche richiamata sulla questione della trattativa, argomento particolarmente attuale e non legato solo al campo della criminologia. Infatti, tecniche di persuasione generalmente usate in interrogatori e riscatti, vengono riproposte anche in situazioni banali. Ad esempio viene sfruttato il bisogno inconscio di saldare un debito nel caso ci venga offerto qualcosa. Ecco come mai, prima di acquisti importanti, ci viene sempre offerto qualcosa, che sia una bevanda o un qualsiasi favore. 

In conclusione si parla della differenza che c’è fra realtà e racconto dei casi, dal momento che la verità presentata dai media è spesso molto più complessa e per scoprirla alcuni strumenti spesso rappresentati non vengono nemmeno sfruttati.

 

Giulia Zanetti, Eva Laura Giacomello, Liceo scientifico M. Grigoletti, Pordenone

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