Una cosa che ti ha colpito
Mentre il virus si espande tra gli infetti, i sani si infettano a vicenda di paura, peggiore della stessa malattia.
Una frase del libro da conservare
“In mezzo ai flagelli s’impara che negli uomini ci sono più cose da ammirare che da disprezzare”
Se una cosa ci ha insegnato questa pandemia è che la natura è sempre più forte e più resistente dell’uomo. Non a caso Camus, così come molti altri scrittori hanno fatto nel corso della storia, nel suo racconto, mette a nudo quella che è la vera natura dell’essere umano.
La genialità dell’autore di questo romanzo sta, in effetti, nel carattere profetico della descrizione, estremamente accurata e quasi perfetta, dell’evoluzione dei rapporti interpersonali e dei profili psicologici dei personaggi, colpiti da un’epidemia tanto devastante. La peste è davvero un’illuminazione riguardo a quello che l’uomo è o può diventare quando viene schiacciato da forze che magari si scatenano come conseguenza dei suoi comportamenti. Indubbiamente, la solitudine forzata e la brutale separazione dagli affetti, causano un forte impatto sulla salute psicologica di chi è vittima di un tale cataclisma: ne è emblema, nel romanzo, Cottard ed il suo raptus di follia che lo porta a compiere una sparatoria. Ne siamo un concreto esempio, nella vita reale, tutti noi che, sentendoci catapultati in una realtà ribaltata e pressappoco apocalittica, stiamo tuttora toccando con mano i danni psicologici che la pandemia da covid-19 ha provocato.
Ed è proprio la solitudine, umana debolezza, che inveisce senza pietà sulla mente irrazionale dell’essere umano.
Influenzati da correnti esterne e dall’impatto sociale di una pandemia, gli uomini plasmabili come terracotta bruciano di paranoia nella solitudine delle loro case che, seppur riempite dagli echi dei loro famigliari, risultano vuote e insignificanti. È così che l’uomo è scolpito secondo le leggi di una società chiusa dall’interno. Mentre il virus si espande tra gli infetti, i sani si infettano a vicenda di paura, peggiore della stessa malattia.
Rivolte, propaganda, gli uomini stolti non si fanno calpestare dal volere di una buona legge. La paranoia, folie à deux. Menti deboli di uomini deboli, assoggettati dalle pareti della propria casa, a loro volta intrise di terrore. E riusciamo solo a pensare al futuro: cosa ne sarà dell’economia? Come sfameremo i nostri figli? Quando potrò riabbracciare mia madre?
Distruggiamo economie, distruggiamo volontà e distruggiamo la scienza.
L’uomo non vuole una museruola che lo stato gli affibbia, non vuole sottostare alla società, né al bene di quest’ultima.
Un essere egoista, spinto da un bisogno malato di sopravvivenza.
Istinti animali emergono in chi non riempie il proprio ego dell’altro, in chi non si apre ad una conoscenza che non sia solo la propria.
È così che l’uomo, simile al dio fisicamente, crede di esserlo anche nella mente. È nella paura dell’ignoto che un uomo superbo costruisce il proprio pensiero ed in tal modo demolisce tutto, come una palla demolitrice un edificio.
Giorgia Patti
Silvia Siragusa
Arianna Trainito