Una cosa che ti ha colpito
Un aspetto che mi ha colpito in particolare è stato il rapporto tra scienza e religione, rappresentate rispettivamente dal dottor Rieux e da padre Paneloux. Questo confronto raggiunge la massima tensione quando il sacerdote, dopo aver assistito alla straziante morte di un bambino in compagnia del dottore, mantiene la sua devozione a Dio. Da qui scaturisce una discussione tra i due personaggi dalla quale emergeranno la lucidità di ragionamento, la precisione e la pragmaticità di Rieux, contrapposta alla spiritualità, a volte contraddittoria e spietata di Paneloux.
Un’altra cosa che ti ha colpito
“La peste” di Albert Camus dopo 74 anni dalla sua pubblicazione rimane sorprendentemente molto attuale. Le situazioni, gli stereotipi comportamentali e l’atmosfera angosciante che conosciamo perfettamente da ormai quasi due anni, a casua del particolare periodo storico che stiamo vivendo, sono incredibilmente sovrapponibili a quelli descritti dall’autore francese. Inoltre, il narratore, il dottor Rieux, che spesso racconta gli avvenimenti in prima persona plurale, facendosi portavoce dell’intera comunità di Orano, come ci fa notare Alessandro Piperno nella prefazione al libro, sembra rappresentare anche noi lettori degli anni ’20 del ventunesimo secolo, provati dall’odierna situazione mondiale.
Una frase del libro da conservare
La salvezza dell’uomo è una parola troppo grande per me. Io non mi spingo così lontano. È la sua salute che mi interessa, solo la sua salute.
Dottor Rieux
“È qualcosa che oltrepassa la nostra misura, ecco perché ci rivolta. Ma forse dobbiamo amare quel che non possiamo capire.
Padre Paneloux
Commento di La peste di 3l