Internazionale a Ferrara 2025

Che fine fanno i nostri ragazzi?


Dunia Barin, Matteo Enrico Zoggia

Liceo Classico L.Ariosto, Liceo Classico V.Alfieri - Ferrara, Torino

L’Italia si trova in un periodo di grande incertezza e a farne le spese sono soprattutto i giovani. Questo è emerso chiaramente durante la conferenza organizzata da Cidas, dove sono intervenuti relatori di spicco come Elias Becciu, Caterina Fiorilli dell’Università di Roma LUMSA, Giovanni Paglia della Regione Emilia-Romagna e l’insegnante e scrittore Christian Raimo.

Adolescenti tra povertà educativa e solitudine

Secondo gli esperti, le nuove generazioni devono affrontare prospettive di vita che sembrano peggiori rispetto a quelle dei loro genitori. La povertà educativa non si limita solo all’ambito scolastico, ma si estende anche al lavoro, alle relazioni e alla salute mentale. Raimo ha condiviso la sua esperienza personale, raccontando storie tratte dal libro scritto insieme ai suoi studenti. “Molti ragazzi oggi si trovano soli, mangiano da soli. L’autonomia, che un tempo era vista come un segno di crescita e indipendenza, oggi è spesso confusa con la solitudine,” ha detto.

Un sistema scolastico in difficoltà

La scuola, descritta come “un bellissimo luogo di incontro”, continua a essere un punto di riferimento fondamentale per molti giovani. Tuttavia, non riesce a resistere alle pressioni esterne. In Italia, il 18% degli studenti proviene da famiglie straniere e il 40% vive in condizioni di povertà assoluta. “Quando un ragazzo su cinque si trova in queste condizioni, è chiaro che qualcosa deve cambiare,” ha sottolineato Paglia.

Giovani e cittadinanza: tra comunità e diritti

Un dato interessante emerso dalla conferenza riguarda come i giovani percepiscano il concetto di cittadinanza. Chi si sente parte di una comunità la associa a legami e condivisione, mentre chi si sente escluso la definisce in termini di diritti negati. Inoltre, il 60% degli adolescenti desidera proseguire gli studi universitari. Ormai in pochi hanno la possibilità di vivere relazioni quotidiane con gli amici, finendo spesso per preferire interazioni online.

Uno sguardo al futuro

Nonostante le sfide, la scuola e le comunità educative continuano a essere spazi di resistenza e speranza. “Almeno dentro la scuola, i ragazzi si riconoscono e si prendono per mano,” ha sottolineato Becciu, mettendo in luce l’importanza di percorsi di supporto concreti e inclusivi per ridurre le disuguaglianze e offrire nuove opportunità alle generazioni future.

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