Cronache, Internazionale a Ferrara 2025

Semi di resistenza: non siamo noi i colpevoli.


Anita Martino, Camilla Occhiali

Liceo Ariosto - Ferrara

Immaginate di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo: questa è la vita delle attiviste dei movimenti Quilombola in Brasile e questo è il tema affrontato nella conferenza del 4 ottobre di Internazionale Ferrara 2025 tenutasi presso l’Aula Magna di Economia. Ospite dell’evento Maria Aparecido Ribeiro de Sousa, scrittrice e leader politica di uno dei movimenti Quilombola. Queste organizzazioni riuniscono schiavi provenienti dall’Africa fuggiti dalle piantagioni brasiliane già dalla fine del XVI secolo.

Il relatore Edoardo Vigna, attraverso alcune domande, ha permesso a Maria Aparecido di farsi portavoce del suo popolo e di raccontarsi senza paura.

Ma cosa significa essere Quilombola? Significa resistere vivendo. I Quilombo si organizzano creando associazioni per parlare con le istituzioni dello Stato e cercando delle strategie per procrastinare il più possibile un eventuale epilogo della popolazione. “Essere viva per me è un processo di resistenza” ha testimoniato Maria.

La scrittrice ha iniziato poi a raccontare di sé: è un’artigiana, produce gioielli utilizzando un’erba cosiddetta “dorata”, traendo profitto solo ed unicamente dalla sua terra. Il problema si pone nel momento in cui il governo si fa promotore di un capitalismo turistico che sembra condannare i Quilombo ad una continua lotta per la resistenza.

Oggi noi soffriamo diverse minacce”. Questa la tragica situazione: i Quilombo vivono nel loro territorio da 350 anni ma i grandi imprenditori vogliono agire sulle loro terre a vantaggio esclusivamente loro, attraverso pratiche di agro-business ed estrazione mineraria. “Non abbiamo più acqua” confessa Maria. “I colpevoli non siamo noi, per i “big” tutto è facile, ma per noi diventa tutto più difficile” .

Maria però non è la sola componente della sua famiglia con un DNA rivoluzionario: “Mia nonna è stata la prima leader del mio territorio, io ho portato avanti questa leadership, sempre protagonista nell’aiutare la mia comunità. Avevo nostalgia del mondo, diceva mia nonna, e ora capisco il significato, il mondo è fatto di diversità tra i popoli”.

Nei movimenti Quilombola la leadership è prevalentemente impersonata da donne, e anche se a noi può sembrare strano, nella loro realtà è comune ed accettato. “Noi domineremo il mondo” dice Maria. Il coraggio delle donne si rivela ancora una volta l’arma più difficile da annientare.

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