Due menti, due persone e una visione condivisa su Deepseek, la più nota intelligenza artificiale open source di proprietà cinese. Alberto Puliafito, giornalista, e Mafe De Baggis, scrittrice e pubblicitaria, in occasione del Festival di Internazionale, hanno presentato presso la suggestiva corte interna di Palazzo Naselli Crispi di Ferrara il loro nuovo libro E poi arrivò Deepseek (Apogeo Editore, 2025). Il saggio esplora il tema dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla società, ponendo domande cruciali su come garantire che le AI siano al servizio dell’umanità piuttosto che il contrario.
Il libro evidenzia i progressi che sono stati fatti in settori quali la diagnostica e la sanità pubblica grazie all’uso dell’AI. Tuttavia, Puliafito riporta anche le parole del presidente degli Stati Uniti, che ha individuato in Deepseek uno strumento potenzialmente rischioso per la sicurezza interna del Paese a causa del suo possibile controllo da parte del partito comunista cinese. Pur approvando le parole del presidente e supportando le proprie AI, i programmatori americani sottolineano in ogni caso la necessità di considerare anche le tecnologie sviluppate altrove, come quelle cinesi.
De Baggis è intervenuta nel dibattito rimarcando l’importanza di prestare attenzione agli sviluppatori di AI oltreoceano e di riconoscere le abilità delle figure asiatiche di rilievo che spesso vengono messe in ombra. Deepseek, secondo gli intervistati, riesce a ottenere risultati simili alle altre intelligenze artificiali adoperando meno risorse.
Il libro affronta anche il tema della paura generazionale verso le nuove tecnologie e la necessità di gestire il loro potere. Questo porta alla nascita inevitabile di un dibattito politico, sfociato nella recente introduzione nel nostro Paese di una legge sulle AI che ne richiede la trasparenza.
Un capitolo del libro invita a riflettere sull’importanza del linguaggio e sui rischi che possono derivare da un uso improprio dell’AI: come prova di questa tesi, Puliafito racconta di aver chiesto a Gemini come può essere definita la situazione di Gaza se la protesta Pro-Pal del 2 ottobre alle OGR di Torino è stata descritta con il termine “devastazione” dal “Corriere della Sera”. Gemini ha risposto che è difficile trovare una parola per descrivere ciò che sta accadendo in Palestina se per gli avvenimenti di Torino viene già utilizzato quel termine.
Alberto Puliafito e Mafe De Baggis invitano dunque i lettori a considerare le AI non come “pappagalli stocastici”, ma piuttosto come “assistenti personali non umani”. Deepseek, in particolare, è descritta come un’azienda che per migliorare le capacità dei propri modelli di AI ha reclutato brillanti ricercatori dalle università cinesi, rappresentando un ritorno all’umanità e alla valorizzazione delle sue competenze.
In questo modo il libro si propone di stimolare una riflessione critica sull’evoluzione delle tecnologie AI e sul loro impatto sulla società contemporanea.