In “fuori di testa” edito da Paesi edizioni, Gianfranco Pasquino, propone una critica al conformismo dei giornalisti e a varie figure di rilievo.
Il primo di cui ha parlato oggi, 19 maggio, al Salone del Libro è stato proprio Alessandro Barbero.
Secondo Gianfranco Pasquino, lo storico evidenzia soltanto gli aspetti negativi dell’occidente, senza calcolare che in realtà è il posto migliore dove vivere, considerando che ci sono molti più diritti e libertà rispetto al resto del mondo. Infatti la democrazia occidentale, intesa come modello politico e ideale, non è in crisi, ma il problema è il suo funzionamento. Critica anche le forme intermediarie di questo tipo di governo, come la cosiddetta “democrazia illiberale”, poiché secondo lui “se non ci sono diritti non c’è democrazia”. Inoltre incita a votare dicendo che “se ci sono degli strumenti democratici bisogna sfruttarli e se qualcosa non va bene la si cambia e non la si critica solamente”.
In seguito nell’incontro si è parlato di uno degli stati più corrotti del mondo: Città del Vaticano. Il professore Pasquino nel libro critica Papa Francesco definendolo un papa ambiguo, quasi populista e antiamericano. Ha una visione migliore, invece, di Papa Leone XIV, ma comunque ritiene che la pace sia portata da uomini e donne di buona fede e non dal pontefice.
L’autore ha anche dichiarato che per la copertina del suo libro ha fatto riferimento all’ultimo regalo ricevuto dalla madre: un tucano peluche, che sembra Roberto Bobbio (suo maestro) e che è sempre inquadrato quando fa collegamenti da casa.