“Se il dolore vi ha reso cattivi, è dolore sprecato”. Così Camilla Mancini, l’autrice del nuovo romanzo autobiografico “Libera di essere me”, definisce il suo “mantra”. Infatti la vita della scrittrice è stata piena di momenti dolorosi, che non l’hanno resa artefice di cattiverie, ma l’hanno fatta diventare una persona migliore.
Camilla, fin dalla sua nascita, è sempre stata un ragazza diversa. I suoi compagni di scuola l’hanno bullizzata per molto tempo, ma nonostante ciò, si è fatta forza ed è andata avanti. “Accettarsi e accettare i comportamenti degli altri non è stato facile”, ma con la sua grande resilienza, ce l’ha fatta. Camilla ha realizzato che i bulli sono solo vittime dell’ambiente in cui sono cresciuti e non si rendono conto delle loro scelte sbagliate.
La responsabilità di queste arriva quando un bullo compie, pur sapendola sbagliata, la stessa azione più volte. Allora lì sì che il bullo diventa un artefice consapevole. Dentro questo libro sono presenti tutte le sfaccettature di Camilla, che vuole regalare al pubblico la sua esperienza personale, in modo che possa essere la forza per chi, come lei, sta vivendo o ha vissuto queste tremende situazioni.