18 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Mostrologia applicata


Bianca M. Pozzobon

Liceo V. Alfieri - Torino

Il piano è semplice: prendere un gruppo di scienziati e studiosi, e chiedere loro di svolgere una ricerca su un argomento assurdo nel modo più assurdo possibile; aggiungendo ogni tanto degli intermezzi di pura “stand up comedy”. Purtroppo la Mondadori la reputa un’idea geniale ed è così che nasce “il satiro scientifico” la prima rivista di satira scientifica in Europa, interamente ideata e curata da Barbascura X. Il progetto, iniziato circa due anni fa, celebra oggi il quinto numero uscito: Mostrologia applicata con una intervista, tenuta da Claudio di Biagio, nell’arena Bookstock del Salone del libro di Torino, alle 18:00 del 18/05. 

Barbascura inizia raccontando la sua naturale predilezione per i cattivi, i mostri coloro che nelle storie che ascoltavamo da bambini, pur essendo destinati a perdere, combattevano fino alla fine. A questo si aggiunge un gusto generale per l’orrido e lo sbagliato che Barbascura esorcizza raccontando in maniera ironica l’origine di molte leggende. 

Citando un capitolo del libro, spiega ad esempio l’origine dei ciclopi: nell’antichità sono stati trovati in Sicilia degli enormi teschi con un buco al centro che oggi sappiamo appartenere a una specie di elefanti nani estinta; ma che allora sono stati interpretati come crani umani con un solo occhio.

Un altro esempio è quello che spiega l’origine del Kraken: probabilmente si trattava dei resti di calamari giganti trovati spiaggiati da qualche pescatore. 

La conversazione si sposta poi sull’attività di divulgatore svolta da Barbascura: quando lui ha iniziato, nel 2018, il suo approccio comico e pop era visto di cattivo occhio dalla comunità scientifica, ancora legata ad una divulgazione più seria e tradizionale. Oggi le cose sono cambiate e il modello proposto da Barbascura è stato ormai ampiamente accettato e approvato.

Tornando a parlare di mostri, Barbascura si dedica a un lungo excursus sulla pericolosità degli zombie sostenendo che, affinché risultino credibili, è necessario che sia adeguatamente spiegato, all’interno della narrazione, come possano essi nutrirsi, dal momento che risulta difficile credere che un ammasso di ossa e carne putrefatta possa altrimenti correre ed essere addirittura più forte dei vivi. 

Il capitano Barabscura, lascia il suo pubblico con un interrogativo: dove vi nascondereste in caso di un’apocalisse zombie?

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