“Con un romanzo si può fare tutto”.
Ce lo ha dimostrato Paul Murray, scrittore irlandese, nell’incontro a cui ha partecipato sabato 17 maggio presso la Sala Azzurra del Salone. Murray, che ha dialogato con lo scrittore Sandro Veronesi, ha presentato il suo nuovo libro Il giorno dell’ape (Einaudi, 2025).
Ma cosa è riuscito a fare effettivamente l’ospite con il suo romanzo? Murray è stato capace di dipingere il ritratto di una famiglia che ha dimenticato come essere una famiglia: i Barnes, protagonisti del libro, dopo aver vissuto per anni in un’illusione, si ritrovano improvvisamente a dover affrontare la realtà, quando la finzione da loro creata grazie al denaro viene meno. Tutti e quattro soffrono in modo diverso, abbandonati a loro stessi, e non si capiscono.
È un romanzo triste e brutale, che mette il lettore nella posizione di affrontare, seppur indirettamente, le difficoltà della vita. Dalle pagine traspare un senso di dolcezza e amore familiare, di cui, però, i personaggi non si rendono conto, soffocati ormai dalla loro solitudine e dal loro dolore.
È difficile delineare con precisione il messaggio che Murray ha voluto lasciare con questo libro, perché è stato scritto in modo talmente personale da parlare a ogni lettore in maniera intimamente unica. Se c’è un aspetto che, tuttavia, è emerso in modo chiaro dall’incontro, è l’importanza di comunicare e di aprirsi con gli altri per poter superare gli imprevisti della vita.