“E tu che mamma sei?”
Sei una mamma balsamica, che scioglie tutti i nodi, le incongruenze tra il cliché della mamma perfetta e quella che è la realtà?
Sei una mamma guerriera, che sceglie le proprie battaglie, come Claudia de Lillo, che accetta di essere chiamata “Cla” invece che mamma, ma che sequestra il telefono ai figli quando prendono un brutto voto?
Sei una mamma soddisfatta: vedi il bicchiere mezzo pieno, mezzo vuoto o direttamente rotto? una mamma che non si accontenta, ma che riconosce il valore dell’abbastanza, di essere contenti per ciò che si è o che si ha?
Sei una mamma tormentata dal senso di inadeguatezza, la paura di non essere mai abbastanza, di non essere accettata dai figli, che vedendo spuntare i primi capelli bianchi ti dicono: “fatti una tinta..” per la paura di vederti invecchiare? E tu invece, consapevole della normalità dell’ambivalenza e dell’imperfezione, del valore del grigio, mai abbastanza rispetto a bianco e nero, decidi di sottrarti alla costruzione del mito dell’onnipotenza e di non andare dal parrucchiere.
Sei una mamma stanca, descritta nel libro “Tutta la stanchezza del mondo” di Enrica Tesio? Una stanchezza che colpisce chi non è soddisfatta di tutto quello che ha fatto durante la giornata perché lo ha fatto da sola; quel senso di solitudine che non ti permette di condividere con chi ti è caro le piccole o grandi conquiste.
Sei una mamma consapevolmente incosciente, che decide di non pensare a tutti i potenziali pericoli che incombono sui propri figli nell’immaginazione della madre ansiosa?
E invece, cosa vuol dire essere una mamma scrittrice? Ce lo raccontano Enrica Tesio e Claudia de Lillo, intervistate da Luciana Littizzetto, curatrice della sezione “Leggerezza” della XXXVII edizione del Salone del libro di Torino. La storia di due mamme, che, con ironia, ci spiegano come trovare il giusto mezzo tra la leggerezza e il tentativo di essere imperfette e di riconoscerlo, perché d’altronde nessuna mamma nasce tale, ma ha tutto il tempo di diventarlo!