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Il libro “Il corpo” testimonia la voglia di riscatto di quattro ragazzini di tredici anni: il protagonista Gordie e i suoi amici Chris, Teddy e Vern.
La storia, narrata in prima persona proprio da Gordie, si svolge in una piccola cittadina, Castle Rock, durante l’estate del 1960. Ognuno dei ragazzini ha una situazione familiare drammatica e la loro vita è molto diversa da quella che dovrebbe essere la normalità di una persona di quell’età. Hanno genitori violenti che li picchiano fino a provocare in loro pesanti invalidità, come nel caso di Teddy reso sordo dallo stesso padre dopo avergli schiacciato entrambe le orecchie su delle piastre roventi. Il padre di Chris si ubriaca e la madre preferisce andarsene quando accade anziché proteggere i suoi figli, mentre i genitori del protagonista Gordie sono distrutti dal dolore dopo la morte del loro primogenito in un incidente stradale. Il caso di un loro coetaneo, trovato cadavere lungo i binari, diventa un modo per farsi notare e per uscire dall’indifferenza in cui si trovano e per migliorare la loro condizione. Così, appena Vern riesce a scoprire di nascosto dove si trova il cadavere del ragazzo scomparso, decidono tutti e quattro di incamminarsi e fare per primi la scoperta per diventare famosi.
Solo dopo diverse ore di cammino si rendono conto che il luogo da raggiungere è in realtà molto più distante di quanto si erano immaginati e la strada da percorrere è piuttosto pericolosa. Quando finalmente giungono al ritrovamento del corpo del ragazzo, l’immagine che si trovano davanti li spaventa a morte e la ricorderanno per tutta la loro vita. Inoltre, si troveranno a discutere e a lottare con un gruppo di ragazzi più grandi che sono interessati quanto loro a prendersi la fama di aver trovato per primi il cadavere. Verranno picchiati anche in seguito da questi ragazzi, ma non avranno mai il coraggio di denunciarli e faranno finta di essersi procurati i propri traumi cadendo.
Lo spirito d’avventura che si respira in tutto il libro, con la paura della notte e dei rumori della foresta e dei temporali, fa uscire ogni debolezza della loro età e fa molto riflettere sulla loro condizione di ragazzini costretti a comportarsi come adulti utilizzando parole volgari per sentirsi più grandi e forti. Si tratta quindi di un libro che fa riflettere perché attraverso un linguaggio semplice come può essere quello di un tredicenne, si nasconde una triste realtà familiare e di vita vissuta dal protagonista e dai suoi amici. Ognuno di loro non si vergogna a mostrare agli altri la sua voglia di piangere e le sue debolezze perché non ha paura di essere giudicato. E’ un libro adatto a tutti che insegna il potere dell’amicizia e della forza che la parola di un buon amico può darti anche quando la situazione che stai vivendo è drammatica.
La frase del libro che dimostra questa importanza è “un segreto resta chiuso dentro non perché manca la voce per raccontarlo, ma perché mancano orecchie per capirlo”. Si tratta di una frase che mi ha fatto riflettere tanto e che ho trovato molto vera. Si ha voglia di confidarsi solo quando si ha la certezza di avere di fronte una persona che sarà in grado di comprendere la confidenza fatta e anche rispondere trovando la parola giusta per confortare e aiutare.
Se questo libro fosse una canzone potrebbe essere “Volevo essere un duro” di Lucio Corsi. Credo che il testo di questa canzone si adatti bene al carattere e al comportamento dei quattro amici. Se invece fosse una serie TV, somiglierebbe vagamente a “Stranger Things”, con le sue avventure di gruppo, i legami profondi e quella parte coinvolgente di mistero. Infine, se fosse un film, lo assocerei direttamente a “Stand By Me- Ricordo di un’estate”, che infatti è tratto proprio da questo romanzo, e riesce a restituire con le immagini tutta la malinconia di una storia, in cui i protagonisti si accingono a diventare grandi.