Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Il corpo: un libro per crescere


Arianna Musso

Galileo Ferraris - Torino

Nome Scuola

Galileo Ferraris

Città Scuola

Torino

“Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono le cose di cui ti vergogni, perché le parole le diminuiscono – le parole restringono le cose che sembravano illimitate quando erano nella tua testa a non più delle dimensioni della vita quando vengono tirate fuori.”

Non appena ho letto questa frase mi sono fin da subito immedesimata. Capita spesso, soprattutto a noi giovani, di parlare di tematiche superflue per ore e ore, ma quando si tratta di sedersi davanti a un tavolo, guardarsi negli occhi e discutere seriamente di qualcosa, si rischia di perdere la loquacità. Questo perché, proprio come scrive King, è difficile esprimere, in qualche semplice parola, il turbine di pensieri ed emozioni che volteggia nella testa di ognuno di noi. Quando pensiamo a Stephen King, la maggior parte delle volte, ci vengono in mente le sue storie del terrore che hanno fatto avere gli incubi a moltissime generazioni, facendo allo stesso tempo provare un’adrenalina che solo un horror, un thriller o un giallo possono provocare. Non ero a conoscenza di quest’opera e mi ha stupito come il maestro dell’horror sia riuscito a distaccarsi a tal punto dalle sue solite narrazioni, in favore di una storia capace di esplorare l’animo umano. Questo testo presenta una grandissima varietà tematica che permette di aprire facilmente una discussione in classe. Non capita, infatti, tutti i giorni di trovare un romanzo che riesca a trattare il tema dell’amicizia, del rapporto con il mondo degli adulti e sia, allo stesso tempo, in grado di affrontare anche dei discorsi sulla violenza, sulla paura e sul desiderio di crescita. L’amicizia è sicuramente uno degli aspetti sui quali King ha voluto concentrarsi principalmente e anche io desidero farlo, in quanto trovo che si tratti di un qualcosa di cui tutti parlano spesso, ma di cui pochi conoscono effettivamente il valore. Mi piace come l’amicizia venga esplorata in tutte le sue sfumature. King non cerca di illudere il lettore facendogli credere che tutto sia sempre roseo, ma anzi mostra la realtà delle relazioni umane con un’intensità emotiva molto particolare. L’amicizia tra i quattro ragazzi è profonda, soprattutto perché sono accomunati dal fatto di provenire tutti da un contesto familiare complesso; ognuno di loro, attraverso le sue caratteristiche ed esperienze personali, riesce a portare qualcosa di unico al gruppo, mostrando come l’amicizia si basi sull’accettazione e il sostegno reciproco. Nonostante ciò, però, King mostra come sia normale che alcune amicizie, in particolare quelle infantili, siano destinate a dissolversi con il tempo e questo, secondo me, è un aspetto molto importante da sottolineare perché non c’è nulla di male nel cambiare e nell’intraprendere strade differenti da alcune persone a cui teniamo. Un altro tema che mi ha particolarmente colpita è quello della violenza, che l’autore è riuscito a esplorare con grande maestria e di cui, soprattutto negli ultimi tempi, è importante parlare. King mostra come la violenza possa assumere diverse forme, ognuna delle quali svolge un ruolo significativo. Possiamo, infatti, osservare esempi di violenza fisica come nel caso di Teddy, di violenza sociale attraverso i comportamenti dei bulli e poi la morte, che simboleggia la fragilità umana. King vuole farci capire come queste situazioni e paure possono plasmare l’identità di una persona, “costringendola” a nascondersi dietro uno scudo per paura di mostrare le proprie cicatrici. Trovo sia molto difficile, ma allo stesso tempo necessario, affrontare temi di tale complessità perché questo ci permette di affrontare la vita con maggiore consapevolezza e sensibilità, facendoci diventare persone migliori capaci di aiutare chi si trova in situazioni più complicate delle nostre. Trovo che questo romanzo presenti molti punti di forza, che vanno a oscurare quei pochi di debolezza che presenta; la profondità emotiva e psicologica, la maniera con cui sono sviluppati i personaggi e le tematiche profonde, secondo me, riescono a compensare più che sufficientemente i tratti più malinconici e qualvolta lenti del libro. Suggerirei questo libro a tutti i più giovani, affinché possano, attraverso le esperienze vissute dai personaggi, crescere insieme a loro, scoprendo dei nuovi aspetti della loro personalità e immedesimandosi in alcune delle loro avventure giovanili. Penso che sarebbe anche molto interessante per quegli adulti che sono particolarmente nostalgici della propria infanzia o a cui piacciono le storie che scavano in profondità nei sentimenti umani. In conclusione, leggendo “Il corpo” si intraprende non solo un viaggio con i protagonisti, ma anche dentro noi stessi, riscoprendo emozioni e ricordi che ci accompagnano per tutto il corso della nostra vita.

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