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“Il Corpo” è una novella tratta da una collezione di quattro racconti di Stephen King chiamato “Stagioni Diverse” di cui questo in particolare rappresenta “l’autunno dell’innocenza”, nonostante sia ambientato in estate e questa calda stagione sia facilmente riconducibile al tema del libro a una prima lettura. Questa è una scelta molto interessante perché la novella, più che dell’innocenza, parla della perdita di quest’ultima, che coincide col “diventare grandi”. Nonostante i quattro protagonisti già dall’inizio compiono azioni “da adulti” come fumare e sfogliare riviste pornografiche, mancano quasi totalmente di buonsenso e di maturità, proprio per questo si cacciano in un’avventura che in partenza sembra molto eccitante ma che alla fine si rivela essere una cosa completamente diversa. Il viaggio è sempre la rappresentazione di un qualche tipo di percorso più che di una spassosa gita lungo i binari come sembra essere in principio, infatti i quattro ragazzi incontreranno varie difficoltà come il ponte ferroviario dove rischiano di venire investiti o le sanguisughe, ma avranno anche dei bei ricordi, come quando si raccontano le storie. Quando, finalmente, giungono al corpo sì accorgono improvvisamente che non c’è nulla di eccitante nel cadavere di un loro coetaneo, non c’è l’eroismo che auspicavano per loro stessi, non c’è gloria nella morte, è solo il corpo vuoto di un bambino, che poteva essere tranquillamente uno di loro. Dopo aver visto il corpo, dopo aver avuto un contatto reale con la morte, non è più la gloria che cercano, non hanno trovato eroismo, hanno trovato loro stessi. I quattro si allontaneranno dopo quell’estate, rimarrà solo Gordie, il protagonista, a ricordare con nostalgia la memoria di quell’estate che l’ha segnato per tutta la vita. Tornando al tema autunnale, questa stagione è la rappresentazione della transizione tra l’estate e l’inverno, cioè tra la giovane innocenza e la maturità disillusa.