Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Immaginazione ed empatia


Diego Gentile IIIC

Liceo Impallomeni - Milazzo

Nome Scuola

Liceo Impallomeni

Città Scuola

Milazzo
Immaginazione e l’empatia giocano un ruolo fondamentale nella storia narrata da Stephen King. La capacità immaginativa è sicuramente uno dei talenti del protagonista Gordie, che sin da bambino riusciva a vedere anche nelle piccole cose significati e “mondi” molto più grandi. L’immaginazione assume in Gordie diverse sfumature: lo rende straordinariamente sensibile, al contempo lo aiuta ad elaborare i traumi e le paure, infine gli consentirà di scrivere storie avvincenti e di diventare uno scrittore di successo. L’empatia è una costante nel viaggio dei quattro ragazzi. Durante il tragitto, infatti, ognuno di loro subisce un crollo del morale, ma verrà confortato dai compagni, i quali lo aiuteranno ad rialzarsi e ad andare avanti. Un esempio è quando Gordie racconta una delle sue storie, la quale però non è gradita a Vern e Teddy. Chris, invece, lo incoraggia a continuare: “Tu frequenterai i corsi universitari – gli dice – loro capiranno le tue storie”. Il supporto dell’amico sarà determinante per le scelte future di Gordie. In realtà, leggendo il romanzo, si scopre che immaginazione ed empatia non sono altro che due facce della stessa medaglia: la prima viene nutrita dalla seconda. Un episodio assai significativo è quello in cui Gordie vede, all’alba, una cerva vicino ai binari del treno: rimane ipnotizzato dalla bellezza di quell’animale che lo guardava dritto negli occhi, è affascinato dai suoi movimenti e da quel dono della natura. Anche dopo che la cerva è andata via, continua a immaginare, attraverso i rumori che le sente fare, cosa stia facendo. A distanza di anni, Gordie ricorda perfettamente quel momento. Il protagonista, divenuto adulto, racconta di come nei momenti di difficoltà, mentre combatteva in Vietnam o assisteva la madre morente, abbia trovato conforto in quel ricordo, ripensando alla cerva nella foresta di Castle Rock, guardando il mondo attraverso gli occhi di quell’animale maestoso. “Le cose importanti sono difficili da dire, perché le parole le rimpiccioliscono”. Empatia e immaginazione di mescolano soprattutto nel momento culminante della vicenda, quello in cui Gordie vede il corpo di Ray Brower. Gordie resta come pietrificato e riflette: “pensano tutti che sia bello avere un’immaginazione come la mia […]. Ma ogni tanto l’immaginazione ti si rivolta contro e ti morde con quei suoi denti lunghissimi […]. Vedi cose che avresti preferito di gran lunga non vedere, cose che ti tengono sveglio fino all’alba”. Alla vista del corpo, Gordie si compenetra così tanto in quel ragazzo da riuscire a immaginare perfettamente cosa sia successo e come possa essere avvenuto l’incidente. In tal modo riesce ad acquisire una profonda consapevolezza: quel coetaneo è morto davvero. E con lui sono morti tutti i suoi sogni, le sue speranze, le sue abitudini, i suoi pensieri. Lui non potrà mai diventare adulto, ma rimarrà sempre quello steso a terra nel bosco; come se il tempo per lui si fosse fermato in quel momento per sempre. Forse è in questo punto che si può cogliere il significato più profondo del romanzo: non bisogna aver paura di sentire i drammi degli altri, perché è in questa capacità che risiede il senso più profondo della nostra umanità.

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