Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Il viaggio della crescita


Viola Meluzzi

Liceo scientifico Galileo Ferrarris - Torino

Nome Scuola

Liceo scientifico Galileo Ferrarris

Città Scuola

Torino

Pubblicato nel 1982 in ‘Diverse stagioni’, di cui rappresenta il terzo capitolo, ‘L’autunno dell’innocenza’, ‘Il corpo’ è un romanzo breve, ed è raccontato in prima persona da uno dei quattro personaggi, Gordon Lachance, che scrive una quindicina di anni dopo gli avvenimenti narrati. Egli ripensa agli amici e all’avventura vissuta con loro, riflette sull’importanza che essa ha avuto nella crescita personale di ciascuno, tanto che da quel momento ognuno prenderà strade diverse e i loro destini si separeranno definitivamente. Ambientato nel 1960 in una piccola città del Maine, New England, il racconto inizia quando quattro ragazzini tra i dodici e i tredici anni vengono a sapere che il loro coetaneo Ray Brower, scomparso da una città vicina, è stato vittima di un incidente lungo la ferrovia e il suo corpo non è stato ancora ritrovato dalle autorità. La notizia della scoperta del corpo di Ray viene portata ai tre amici dal quarto di loro, Vern Tessio, che l’ha origliata di nascosto mentre suo fratello più grande ne parlava con un suo amico. Vern e gli amici Teddy Duchamp, Chris Chambers e Gordon si appassionano all’idea di ritrovare il corpo del ragazzo morto camminando lungo i binari della ferrovia fino al luogo dell’incidente, ritenendo l’impresa ricca di fascino. Di qui inizia l’avventuroso viaggio da cui ciascuno di loro tornerà cambiato e cresciuto. Questo percorso di avvicinamento al mondo adulto si compie definitivamente con la scoperta del corpo del ragazzino morto che giace solitario e vulnerabile nel bosco; fino a quel punto la morte appare ai ragazzi come un’avventura speciale ed eroica, mentre dopo il ritrovamento i giovani imparano che la morte è un fatto umano, concreto e semplice come il corpo stesso, ma altrettanto misterioso e senza ritorno.

All’interno del romanzo King descrive un’America povera, molto diversa dall’ideale proposto dall’ american dream, secondo cui classe e razza non conterebbero nel determinare i destini individuali. Il personaggio più tragico in questo senso è quello di Chris, il più stretto amico del narratore. Chris viene da una famiglia povera, di criminali abituali, da cui cerca di prendere le distanze grazie alla sua intelligenza e lucidità, ma il pregiudizio sociale contro chi viene da così in basso è inesorabile. In uno degli episodi più dolorosi Chris commette un piccolo furto, ci ripensa e restituisce la somma all’insegnante. Quest’ultima tiene il denaro e lo usa per sé invece di riabilitare Chris, approfittando così crudelmente della sua debolezza sociale. Chris farà ogni sforzo per sollevarsi dalla miseria anche morale della sua famiglia e accedere all’università, vista come l’unico elevatore sociale possibile, ma dopo sforzi enormi sarà ucciso quasi casualmente quando in un bar cercherà di sedare una rissa: anche casuale, la violenza sociale è sempre presente . Invece il destino di Gordie è diverso sin dall’inizio. Quando la storia comincia, la sua famiglia é stata da poco colpita e travolta dalla recente morte in guerra del fratello maggiore. I genitori, concentrati sulla loro perdita, sono assenti e inavvicinabili per il loro figlio minore. Per Gordon ritrovare il ragazzo scomparso è anche un tentativo di prendere atto della morte del fratello e comprenderne il significato.

Personalmente mi è piaciuta davvero molto questa storia che ho trovato molto realistica e affascinante: mi è sembrato quasi di essere lì tra i protagonisti e accompagnarli un po’ nella loro crescita. Questo effetto è dato secondo me anche dalla scelta di King di adottare un linguaggio diretto, ricco di espressioni gergali e parole scurrili che rendono totalmente credibili e autentici i discorsi tra i ragazzi, che parlano e si comportano esattamente come ci si aspetterebbe da adolescenti in cerca di identità e desiderosi di sentirsi già grandi. Inoltre l’autore è, secondo me, riuscito a dare una caratterizzazione dei personaggi che colpisce. Vediamo perfettamente come i protagonisti evolvano pian piano nel corso del racconto e diventino più consapevoli di come vada realmente il mondo. In particolare sono stata toccata dal discorso che Chris tiene a Gordon poco dopo il passaggio del loro treno sul ponte sospeso: Chris riconosce la sua personale condizione di svantaggio sociale e la diversa situazione di Gordon, a cui riconosce un grandissimo talento per la scrittura; incita quindi l’amico a lasciar andare le attuali amicizie che potrebbero impedirgli di ottenere i risultati che merita. Questo passaggio mi ha fatto riflettere sul fatto che a volte, anche se è difficile, bisogna imparare a lasciare andare alcune cose per poter andare avanti e mi ha colpito soprattutto la maturità di Chris, probabilmente dovuta alla sua difficile situazione familiare. In conclusione, si tratta di un racconto potente che analizza temi universali come la crescita, l’amicizia e la realizzazione di sé.

Lo consiglio vivamente a coloro che sono alla ricerca di un romanzo breve, vivace e coinvolgente, capace di far riflettere e commuovere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *