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Il romanzo di Stephen King “Il corpo” è indubbiamente un grande esempio dell’abilità dell’autore di raccontare con efficacia non solo la vicenda principale, l’avventura protagonista del libro e le azioni compiute dai personaggi, ma anche il loro retroterra familiare e il contesto in cui vivono, che inevitabilmente influenza l’andamento della storia e le loro reazioni.
Personalmente, abbiamo trovato la descrizione cruda e quasi “sfacciata” di King di forte impatto, risultando in alcuni paragrafi fastidiosa e per alcuni motivo di disgusto. Oltre ad un onnipresente sentimento di pietà per il contesto negativo e pericoloso nel quale vivono i protagonisti, infatti, l’autore è riuscito a farci provare in prima persona le sensazioni che avremmo percepito se vivessimo anche noi in un contesto simile. L’assenza di ideali e di giustizia, così come la realtà rurale, arretrata per certi aspetti, e l’incertezza di un futuro prospero per i protagonisti pone la cittadina di Castle Rock veramente agli antipodi del contesto borghese e agiato nel quale viviamo. Per questo “Il Corpo” è sicuramente un romanzo ben diverso dai generi di nostra preferenza, in certi casi ambientati in un futuro tecnologicamente più avanzato del nostro, o comunque in realtà più affini alla nostra.
Uno dei temi principali del romanzo è proprio l’ingiustizia sociale, da cui Chris è il più colpito. Già dalle prime pagine del libro, King ci presenta i protagonisti non solo come lo erano al tempo, ma anche includendo implicitamente il loro destino, già scritto a causa del contesto familiare disfunzionale in cui sono nati. Per esempio, Teddy, a causa delle violenze subite dal padre, è stato segnato irrimediabilmente, o almeno così l’autore ci vuole far intendere, per il resto della sua vita. È un bambino che non riesce ancora ad accettare la vera natura di suo padre che ignora, costruendosi un manichino, un falso, un idolo che non esiste più. Descrivendo il passato dei protagonisti King ci ha quindi portato a riflettere su come i pregiudizi sociali e contesti familiari difficili hanno influenzato, e influenzano tutt’oggi, ragazzi e ragazze di tutto il mondo per sempre. Ancora una volta viene confermato come il ruolo ricoperto dalla propria famiglia sia di fondamentale importanza per la crescita individuale di ogni bambino e adolescente, perché “quello che c’è là fuori”, anche se notevolmente mutato negli anni, può facilmente influenzare negativamente un giovane ragazzo.
Anche l’assenza di ideali, comprensibile da parte dei giovani protagonisti del racconto ma molto più criticabile nei genitori e familiari, contribuisce a rendere il contesto e soprattutto il retroterra familiare del romanzo negativo per la crescita dei quattro amici. Essi sembrano essere poco considerati dai loro genitori, che non si curano abbastanza del loro futuro e delle persone che incontrano. Uno degli aspetti che riteniamo come più triste è la volontà, forse anche necessità, dei ragazzi di ingannare le proprie famiglie, perché considerate come dei limiti alla loro libertà. Concordiamo sull’importanza di vivere delle esperienze senza la presenza dei propri genitori, ma riteniamo che questa indipendenza possa essere concessa solo quando si ha la certezza che i propri figli siano capaci di distinguere il bene dal male
Di conseguenza, quando abbiamo letto quelle pagine siamo rimasti un po’ sorpresi nel vedere questi genitori completamente “esterni” alla realtà vissuta dai ragazzi, e che invece di avere un ruolo educativo assumono una connotazione strettamente negativa, in certi casi violenta e criminale. Ci riferiamo anche ai ragazzi più grandi dei protagonisti, che conducono una vita di piacere mondano senza importanti prospettive per il futuro.
L’assenza di queste ultime, causata anche dal contrasto tra ciò che i personaggi desiderano e la realtà che devono affrontare, è un importante tema di riflessione anche per l’autore: ognuno di essi ha un sogno, ma tutti si rendono conto che la vita non è sempre come l’avevano immaginata. Chris vorrebbe un futuro migliore, ma si sente intrappolato in un destino che non ha scelto. Gordie sogna di diventare uno scrittore, ma non crede abbastanza nelle sue capacità. Il romanzo fa riflettere su come la vita non sempre va come vorremmo, ma insegna anche che, benché sia difficile, non bisogna mai smettere di cercare la propria strada.
In conclusione, il contesto in cui è ambientato il romanzo è sicuramente la caratteristica che ha avuto un maggiore impatto durante la nostra lettura. Un mondo di violenza e criminalità, senza giustizia, e quindi negativo per la crescita di bambini e adolescenti. Leggendo quelle pagine abbiamo assunto maggiore consapevolezza della realtà dell’entroterra statunitense degli anni ’60, che non ci saremmo mai aspettati potesse essere così arretrato. Probabilmente, questo nostro stupore è giustificato da una grave mancanza di conoscenza storica degli Stati meno ricchi degli USA. King è indubbiamente riuscito a descrivere questo contesto con straordinaria efficacia, mostrando al lettore la realtà così come era. Nonostante queste note negative però, riteniamo che l’avventura affrontata dal gruppo di amici non avrebbe mai avuto lo stesso valore simbolico se il contesto fosse stato più ricco e sviluppato. La necessità di convivere con queste avversità ha probabilmente gettato le basi per i caratteri dei quattro protagonisti.