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“Il corpo” di Stephen King è un romanzo che racconta la crescita di quattro ragazzi emarginati che, durante un viaggio alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo, affrontano paure, insicurezze e il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Uno degli aspetti più profondi del libro è proprio il valore dell’amicizia, che per i protagonisti non è solo un legame, ma un vero e proprio sostegno nei momenti più difficili della loro vita. I quattro amici – Gordie, Chris, Teddy e Vern – provengono tutti da famiglie complicate e vengono visti come dei “perdenti” dagli altri. Tuttavia, il loro gruppo è il luogo in cui si sentono accettati e capiti. Un episodio che mostra quanto la loro amicizia sia importante è quando Chris si confida con Gordie, raccontandogli la paura di essere visto solo come un ragazzo senza futuro, perché figlio di una persona finita in prigione e quindi destinato a sua volta a perdersi. In quel momento, Gordie gli dimostra che crede in lui e che il suo destino non è già scritto. Questo scambio è fondamentale, perché fa capire che l’amicizia non serve solo a condividere momenti spensierati, ma anche a dare forza nei momenti di incertezza. Personalmente, questo tema mi ha colpito molto perché anche nella vita reale l’amicizia è un punto di riferimento nei momenti difficili. Sapere di avere qualcuno che ti ascolta, che crede in te anche quando tu stesso hai dubbi, è fondamentale per affrontare le sfide.
A volte, proprio come accade a Chris e a Gordie, un amico può vedere in te qualcosa che tu non riesci ancora a riconoscere e aiutarti a crescere. In conclusione, “Il corpo” mostra come l’amicizia possa essere una risorsa, soprattutto per chi si sente escluso o diverso. I protagonisti, pur essendo considerati degli emarginati, trovano nella loro amicizia una forza che li aiuta a superare le difficoltà.
Il romanzo ci insegna che avere qualcuno che ci sostiene può fare la differenza, e che i veri amici sono quelli che ci spingono a diventare la versione migliore di noi stessi.