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Il libro “Il corpo” di Stephen King è un romanzo di formazione che racconta la crescita di quattro ragazzi legati da una missione estiva: il ritrovamento di un cadavere. Attraverso le diverse sfide che affrontano durante il viaggio scoprono nuovi tratti del proprio carattere e di quello degli amici di sempre, scoprendo se stessi e riflettendo sul proprio futuro.
Il ricordo di quell’estate risale agli anni ‘60, in cui la società era molto conservatrice e la vita di un’adolescente era condizionata dalle convenzioni sociali, dalla famiglia e dalla comunità.
Questo pesava sul passaggio che ogni bambino attraversava per raggiungere l’età adulta.
I quattro però erano ragazzi coraggiosi: attraversavano il ponte sospeso a 30 metri di altezza oppure affrontavano i ragazzi più grandi con insulti fantasiosi e hanno il coraggio di piangere davanti i propri amici per un un malessere interiore, quindi fare la figura della “femminuccia”, cosa che allora era considerato un fatto veramente terribile, non li spaventava.
Adesso crescere secondo me è diventato per certi versi più semplice, perché la società è molto più aperta (nel senso che accoglie più di un tempo le diverse caratteristiche di ognuno) almeno “davanti a te” perché comunque i pregiudizi sono rimasti ma nascosti da belle facce e complimenti non veri. Ma le difficoltà ci sono anche ora, in quanto la scoperta di se stessi deve essere accompagnata dalla costruzione dell’autostima necessaria a farsi strada in un mondo dove la bellezza ha quasi superato l’intelligenza.
Ad esempio sui social vedere continuamente persone che ai nostri occhi sono “perfette” ci può demoralizzare e creare insicurezze le quali si riversano sui rapporti sociali, ma se vengono usati in modo corretto scopri nuove persone e modi di vivere che ti aiutano a sognare.
Anche oggi quindi ci vuole coraggio per crescere: tante situazioni sia familiari che scolastiche sono diverse rispetto agli anni ‘60 ma non vuol dire che non ci siano problemi e che non provochino dolore, sebbene oggi ci siano delle persone qualificate in grado di aiutare se non si riesce ad affrontare tali problemi autonomamente.
Tanti credono che crescere indichi solo il momento in cui si diventa adulti invece per tutta la vita cresciamo, scopriamo noi stessi e gli altri, ci miglioriamo, sbagliamo e risolviamo continuamente e da sempre è stato così: semplicemente ora abbiamo degli strumenti diversi che ci aiutano oppure ci demotivano.