Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Scrivere è esistere: “Il corpo” di Stephen King


Jessica Pozzato 3ETE

Istituto Tecnico Boscardin - Vicenza

Nome Scuola

Istituto Tecnico Boscardin

Città Scuola

Vicenza

“Il corpo” di Stephen King è un romanzo che invita alla riflessione sulla maturazione dei protagonisti, e in modo particolare quella del narratore.
La storia è ambientata negli anni ‘60 nella cittadina di Castle Rock e racconta di un gruppo di quattro amici, che – spinti dalla voglia di avventura e riconoscimento come eroi –  va alla ricerca del corpo di un loro coetaneo, scomparso poco tempo prima. Sono ignari del fatto che tutto ciò che accadrà loro durante il viaggio sarà ben più che una prova di coraggio: servirà a rafforzare la loro amicizia, a condividere i loro pensieri, le insicurezze, ma anche i sogni e li segnerà a vita.
In particolare il protagonista-narratore Gordie si troverà a riflettere sulla sua predisposizione a inventare e scrivere storie grazie all’amico Chris, che lo incoraggerà indicandogli il suo talento: è “una storia delle sue” quella che gli chiede di raccontare per distrarli dal terribile rischio corso camminando sulle rotaie del treno rischiando di essere investiti su un ponte sospeso sul vuoto. E Gordie racconta allora di un ragazzino ciccione che veniva preso in giro da chiunque per il suo peso, e di come si fosse vendicato durante una gara a chi mangiava più torte durante una festa, nel suo paesino. Alla fine del racconto gli amici si complimenteranno per la storia, ma ciò che gli disse Chris lo sorprese: egli sottolineò come questa sua predisposizione naturale fosse un dono che non doveva sprecare, perché un giorno ciò lo avrebbe portato a costruirsi un futuro migliore rispetto al loro.
Durante il loro viaggio riflettere su questo porta Gordie a capire che scrivere è il suo modo di esistere, di scacciare quella sensazione di invisibilità che prova all’interno della sua famiglia, dove si sente ignorato, a causa della tragedia della morte del fratello che li ha colpiti. Capisce che questo suo talento lo rende diverso dai suoi amici, forse troppo stupidi e impegnati a vivere in modo superficiale, per capire realmente il significato e l’importanza di quelle storie, dove si celano cose molto più grandi. Capisce che attraverso i suoi racconti trova il modo di esprimersi, può vivere attraverso la scrittura e analizzare ogni dettaglio, persino il più piccolo e insignificante. Scrivere è parte di lui, della sua identità, e lui ha capito che è destinato a questo, perché sarà sempre “il narratore”, colui che deve mantenere vivo tutto ciò che accade, poiché se non fosse scritto, ne rimarrebbe solo un vago ricordo, privo di significato.

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