Cronache, Internazionale Ferrara 2024

La nuova destra in Europa e all’estero: fra ascesa politica e radicalizzazione sociale


Maria de Fatima Ramos Ticllia, Zambonelli Chiara

Liceo Ariosto - Ferrara

La crescente influenza dell’estrema destra in Europa è stato il tema centrale del dibattito di grande attualità che si è tenuto domenica 6 ottobre 2024, al Cinema Apollo di Ferrara. L’incontro, moderato da Gian Paolo Accardo, ha visto la partecipazione di figure di rilievo nel panorama giornalistico europeo: Michael Braun, corrispondente estero della Taz. (Die Tageszeitung), Rachel Donadio, corrispondente per The Atlantic, e Leonardo Bianchi, giornalista italiano noto per il suo lavoro di analisi politica.

A inaugurare la discussione è stato Michael Braun, che ha descritto il partito Alternative für Deutschland (AFD), partito nato nel 2013 come reazione alla crisi economica e migratoria. Braun ha ricordato come, fino a qualche anno fa, la Germania sembrava immune alla destra radicale, ma l’AFD è riuscito a rompere questo schema, conquistando seggi parlamentari nel 2017 e radicalizzandosi sempre di più. Secondo Braun, la situazione è cambiata drasticamente negli ultimi otto anni: mentre prima i partiti di estrema destra ricevevano voti di protesta, oggi due terzi dell’elettorato tedesco che sostiene l’AFD condivide apertamente le sue posizioni su immigrazione e identità nazionale. Temi come la “sostituzione etnica” e la lotta contro la migrazione regolare, una volta limitati a gruppi estremi, sono diventati mainstream, alimentati dalla paura dell’invasione straniera.

Rachel Donadio ha spostato l’attenzione sulla Francia, paese dove l’estrema destra ha radici profonde. A partire dagli anni ’80 con Jean-Marie Le Pen, il Front National ha trovato crescente consenso tra gli elettori, fino a diventare una forza politica capace di ottenere il 42% alle elezioni presidenziali del 2022 con Marine Le Pen. La giornalista ha sottolineato come le crisi economiche e sociali, in particolare quella dell’euro, abbiano accelerato questa trasformazione.

Il successo dell’estrema destra francese è legato alla percezione diffusa che le élite politiche abbiano abbandonato il popolo. Emmanuel Macron è visto come il presidente dei “ricchi“, rafforzando la polarizzazione politica e sociale nel Paese. Mentre i socialisti e i repubblicani hanno fatto leva sulla società, l’estrema destra ha sfruttato abilmente il malcontento, specialmente riguardo al tema dell’immigrazione, manipolato ad arte per far crescere il consenso elettorale.

Leonardo Bianchi ha descritto la situazione italiana, dipingendo il Paese come un “laboratorio politico” per la destra radicale. Ha parlato della “melonizzazione” della politica italiana, facendo riferimento al governo di Giorgia Meloni e alla sua capacità di presentarsi come leader responsabile, pur mantenendo stretti legami con le frange più estreme di Fratelli d’Italia.

Secondo Bianchi, la Meloni sostiene in maniera velata i sostenitori della teoria del complotto della “sostituzione etnica“, un tempo relegata ai movimenti neonazisti. Questo concetto, che sostiene che le migrazioni siano il frutto di un piano orchestrato per rimpiazzare la popolazione bianca e cristiana con stranieri, è diventato uno dei pilastri della retorica dell’estrema destra europea. Bianchi ha avvertito che l’Italia potrebbe trasformarsi in una democrazia illiberale simile all’Ungheria di Viktor Orbán, se non si interviene tempestivamente.

Un altro tema chiave è il ruolo determinante dei social media nella diffusione e nella normalizzazione delle idee dell’estrema destra. TikTok, in particolare, è stato indicato per oltre il 50% dei giovani come il principale canale di informazione, su cui i partiti di estrema destra, come l’AFD, stanno investendo massicciamente. In Germania, video virali su canzoni legate all’AFD raccolgono milioni di visualizzazioni, contribuendo a far crescere il consenso tra i giovani. Questo fenomeno non è limitato alla Germania: anche in Francia, l’estrema destra ha sfruttato ampiamente i social media per rafforzare il suo messaggio.

L’incontro si è concluso con una riflessione condivisa dai partecipanti: la normalizzazione delle posizioni dell’estrema destra in Europa è un pericolo reale per le democrazie occidentali. Tuttavia, esistono ancora margini di resistenza. Le proteste antifasciste e le mobilitazioni civili, come quelle viste in Francia, dimostrano che c’è una parte della società disposta a battersi per la democrazia. Le donne in particolare sembrano mostrare un orientamento più progressista rispetto agli uomini.

La sfida resta enorme, e il tempo per reagire potrebbe non essere infinito.

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