5 ottobre 2024, Cronache, Internazionale Ferrara 2024

La Russia moralizzatrice


Davide Cravenzola, Lorenzo Morelli

Liceo V. Alfieri, Liceo L. Ariosto - Torino, Ferrara

La Russia moralizzatrice, questo il titolo dell’ultima pubblicazione di Marta Allevato (Piemme, 2024), una delle relatrici di Oltre il Cremlino, conferenza tenutasi il 5 ottobre presso il cortile del Castello Estense in occasione del Festival di Internazionale a Ferrara. Il dialogo tra Allevato e gli altri due ospiti, Marzio Mian e Federico Varese, è stato mediato da Andrea Pipino, giornalista di Internazionale.

L’incontro si è aperto con una discussione sui libri dei tre ospiti, diversi tanto per le tematiche affrontate quanto per il processo creativo da cui sono nati. 

L’aspetto forse più sorprendente è la storia di Allevato che, dopo aver trascorso un periodo a Mosca in qualità di inviata del telegiornale, si è resa conto del forte contrasto tra la propaganda putiniana e la vita della popolazione. La giornalista e scrittrice descrive una città piena di vita, vivace, cosmopolita e ricca di offerte culturali. Vengono esposte caratteristiche che stridono con la narrativa che ci giunge dai principali canali d’informazione. Infatti, a causa della propaganda del Cremlino, volta a diffondere una facciata del paese più rigida e di vecchio stampo, è molto difficile far trasparire anche la parte più audace della Russia. 

Nel suo romanzo Volga blues (Gramma Feltrinelli, 2024), Mian, seguendo il corso del fiume Volga, ha indagato e raccontato le province, i pensieri e le ideologie che le abitano, tracciando una linea temporale degli eventi fondamentali della storia russa.

Varese ha invece parlato, a partire dal suo libro La Russia che si ribella (Altreconomia, 2024), della situazione delle carceri russe, luoghi di criminalità e torture, pieni di prigionieri politici, dissidenti rispetto al regime di Putin.

Tenendo conto anche della politica attuale di Putin, basata su un regime quasi Staliniano, Allevato, in via di conclusione,  ha affermato che “la propaganda mediatica è come un reattore di Chernobyl, se ci stai vicino è impossibile non essere contaminati”. 

 

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