Quattro donne e la loro fantasia nel creare nuove dimensioni: Viola Ardone, Dacia Maraini, Sabrina Efionayi e Melissa Panarello, assieme alla moderatrice Milena Boccadoro, nell’ Arena Bookstock del Salone Internazionale del Libro di Torino hanno presentato sabato 11 maggio le loro riflessioni e brevi estratti tratti dai loro celebri e ultimi romanzi, tra ricordi, sfide, successi ed insuccessi legati alla “Vita immaginaria” sia delle autrici stesse che dei loro personaggi protagonisti. I romanzi sono rispettivamente: Grande Meraviglia, pubblicato da Einaudi, Vita mia da Rizzoli, Addio, a domani da Einaudi e Storia dei miei soldi da Bompiani.
Queste narratrici appartenenti a diverse generazioni hanno affrontato una tematica a noi cara: come valorizzare la figura della donna ancora contrassegnata da stereotipi. Parlare di sé in un’autobiografia è un modo per creare un rapporto linguistico in cui a dominare sono proprio lo stile e la personalità. Questi ultimi non si possono copiare, in quanto esprimono la vera natura intrinseca di ogni individuo, a differenza delle storie, a cui tutti possono attingere.
L’aspetto fondamentale che è emerso durante il dialogo è stato, infine, comprendere quanto l’immaginazione, al tempo unico mezzo al quale le donne hanno potuto aggrapparsi per sfuggire alla realtà cui erano imprigionate, le abbia aiutate ad emanciparsi e a realizzarsi compiutamente nel corso della Storia. L’immaginazione è donna non per una questione biologica, ma per un passato che dobbiamo far passare.