Cronache, Salone del Libro 2024

Elizabeth Strout: una lezione da e per la vita


Giulia Lomartire, Vanessa Minicozzi, Francesco Pavia, 2D

Liceo Alfieri - Torino

A tenere la lezione inaugurale del Salone del Libro 2024 è Elizabeth Strout, vincitrice nel 2009 del Premio Pulitzer per la narrativa con il suo romanzo “Olive Kitteridge”. Attraverso numerosi episodi della sua vita, l’autrice racconta il percorso che l’ha portata a diventare ciò che è oggi e a realizzare il sogno che l’ha accompagnata da sempre: essere una scrittrice. Nel parlarne fa anche riferimento a numerose figure importanti per lei, dando particolare rilevanza alla madre, che le ha trasmesso la passione per la scrittura fin da piccola esortandola a scrivere tutto ciò che vedeva e viveva e che ha instillato in lei una fortissima curiosità, oltre ad averle passato il dono di saper leggere le persone in un batter d’occhio. Proprio le persone e i loro pensieri sono due elementi molto importanti nelle opere di Elizabeth Strout, i quali l’hanno sempre affascinata fin da quando, da bambina, osservava le persone che camminavano per la strada e provava a indovinare la loro vita, in compagnia come sempre della figura materna. Persino episodi all’apparenza irrilevanti, come una merenda fatta in casa dei vicini e mai mangiata a casa propria, l’hanno portata e la portano ancora oggi a interrogarsi su cosa succede nelle case degli altri, nelle loro vite e soprattutto nelle loro menti. Questa curiosità verso l’esterno è appunto il vero “compito” dello scrittore: farsi continuamente domande con l’obiettivo di arrivare a toccare i lettori, coinvolgerli e farli diventare amici con i protagonisti del romanzo. Oltre che alla madre e ai suoi insegnamenti, grande attenzione è naturalmente data alla lettura, per lei molto importante, e in particolare a una raccolta di opere di Ernest Hemingway, lette con grande passione durante un’estate a diciassette anni. La scrittrice racconta poi le varie tappe della sua vita nel mondo lavorativo, passando per i grandi magazzini, la professione di avvocato, un interesse verso il volontariato per gli anziani e anche un corso in un comedy club con tanto di spettacolo finale; tutte esperienze caratterizzate spesso e volentieri da un senso di fallimento e inadeguatezza, soprattutto per il non essere ancora riuscita a diventare una scrittrice. La scrittura però, nonostante i numerosi rifiuti, è rimasta sempre una costante nella sua vita, che ha passato a scrivere in ogni momento possibile, sempre inseguendo quel sogno lì. Un sogno che alla fine, con l’aiuto dell’editore del New Yorker Dan Menaker e dopo un processo di autoanalisi che l’ha portata a prendere più coscienza di sé, è diventato realtà. E alla fine ciò che abbiamo imparato di più da questa lezione inaugurale di Elizabeth Strout è proprio questo: mai mollare, mai arrendersi di fronte al fallimento ma sempre continuare a lottare per raggiungere ciò che si desidera.

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