Il peso delle parole
Il fact checking e le fonti
Come verificare se una fonte è attendibile
Il processo di accertamento delle notizie si chiama “fact checking”. Verificare le informazioni, nel lessico del giornalismo, consiste nell’accertare l’attendibilità di queste ultime. Questo lavoro si applica soprattutto alle notizie rilasciate da personaggi importanti, politici, attori, calciatori, o avvenimenti che coinvolgono tutto il mondo, ad esempio il covid o le guerre, verificando l’attendibilità dei siti da cui si ricavano.
Come si riesce a capire l’attendibilità di una fonte?
Sicuramente l’esperienza aiuta, ma normalmente ci sono delle regole ben precise da seguire:
1)Interrogare tutti i soggetti coinvolti nell’accaduto;
2)Verificare l’autenticità delle fonti: su google, ad esempio, si deve controllare sempre l’ultima riga del sito scelto come fonte: se è un sito mondiale e ben conosciuto, come il sito del Ministero o dell’ONU, allora la notizia è vera, ma se un sito, non è molto conosciuto, bisogna essere più accorti nell’utilizzare le informazioni, poichè queste potrebbero non essere vere;
3)Non smettere mai di avere dubbi: se qualcosa desta dei sospetti bisogna continuare a cercare informazioni più dettagliate per accertarsi della veridicità della fonte.
Esiste una gerarchia d’importanza delle fonti?
Assolutamente si. I criteri che vengono usati per classificarle sono i seguenti:
1)Verificare la loro attendibilità, come scritto precedentemente: i giornalisti, ad esempio, ognuno nel proprio settore, economico, giudiziario, bellico, sportivo, ecc, conoscono gli strumenti per farlo in quanto sanno a quale sorgente informativa affidarsi. Nel caso del calciomercato, ogni giornalista ha la propria fonte. Per questo, quando scrivono degli articoli, possono affidarsi a fonti certe e reali, o basare questi ultimi su informazioni poco attendibili, ingigantendole e ricevendo più popolarità, grazie al denaro guadagnato dalle pubblicità con le quali hanno degli accordi finanziari;
2)Affidarsi alle fonti ufficiali, come dati grafici o interviste rilasciate da politici, sportivi ecc.;
3)Interrogare i testimoni. Essi si dividono in due tipi:
– Il testimone qualificato: persone competenti nel proprio ambito, come i medici durante il covid-19, che hanno vissuto in prima persona la pandemia a contatto con i pazienti;
– Il testimone non qualificato: esso tende a diffondere una notizia di cui non ha certezza e alla quale non ha assistito direttamente, fondando le sue convinzioni su delle dicerie poco attendibili. Ecco perchè, di solito, il giornalista fa riferimento a piu’ testimoni.
È quindi importante affidarsi sempre a siti o fonti certe per non rischiare di convincersi di notizie false, creando più confusione nella vita quotidiana.