Con toni accesi si apre l’incontro nella sala bianca tenutosi il 22 Maggio, ultimo giorno del Salone del Libro. I protagonisti sono Michele Santoro e padre Alex Zanotelli, intervistati da Lucia Capuzzi. Il tema centrale della conferenza è stato la ricerca della pace con la non-violenza, tematica contestualizzata all’interno della guerra di Ucraina. L’intervista si apre infatti con una frase di Antonio Bello carica di significati militaristi; in relazione a questa frase a Santoro viene chiesta la differenza tra come si racconta la guerra scoppiata in Ucraina e le precedenti. La risposta viene data facendo riferimento alla guerra in Iraq, della quale Santoro è esperto. Ci sono diversi modi di raccontare le guerre, tutto si basa sulla popolarità che si decide e conviene politicamente dare. Padre Zanotelli definisce poi, riprendendo le stesse parole di Bello, il popolo pacifista come un popolo invisibile, l’unico in grado di fornire delle reali soluzioni di fronte ai conflitti, e in contrapposizione con chi è a favore della guerra che propone invece soluzioni a breve termine e che conducono solo ad altri conflitti. La guerra infatti non è a favore dei civili, che vanno a combatterla, ma solamente a una fascia assai ristretta della popolazione che ne ricava ingenti benefici politici, sociali ed economici. La guerra non è una soluzione poiché non può portare alla pace, se non momentanea, e non può condurre alla giustizia.