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Una cosa che ti ha colpito
Il fatto che Pereira, per tutta la durata del romanzo, compia costantemente azioni a cui non sa dare una spiegazione; a dimostrazione del fatto che il suo inconscio abbia abbracciato la natura da partigiano ben prima della sua coscienza.
Una frase del libro da conservare
“Lei ha bisogno di elaborare un lutto, ha bisogno di dire addio alla sua vita passata, ha bisogno di vivere nel presente, un uomo non può vivere come lei, dottor Pereira, pensando solo al passato.”
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Il film “Sostiene Pereira” del 1995, diretto da Roberto Faenza
Lo scrittore statunitense Mark Twain disse: «L’abitudine è l’abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta»; eppure apparentemente Pereira l’ha fatto: ha preso le sue abitudini e le ha “buttate dalla finestra”, oppure no?
Non si può negare che Pereira sia un personaggio estremamente abitudinario, e l’abilità di Tabucchi nella scrittura ce lo fa dedurre già dalle prime pagine del romanzo. Pereira fa sempre le stesse cose ogni giorno, con pochissime variazioni poco rilevanti, perfino i suoi pasti sono sempre gli stessi; ma a un certo punto arriva un fulmine nella sua vita: il giovane Monteiro Rossi, che sarà il fattore scatenante del profondo, e apparentemente repentino, cambiamento di Pereira.
È chiaro fin da subito che Pereira non veda Monteiro Rossi solo come un collega, ma molto di più come il figlio che non ha mai avuto; e lo dimostra il fatto che Pereira non riesca a licenziarlo, nonostante nessuno degli articoli scritti dal ragazzo sia ritenuto pubblicabile.
A questo punto del romanzo Pereira ha già sceso il primo gradino che lo porterà verso la liberazione dall’abitudine: l’introduzione di una nuova figura nella sua vita solitaria lo cambia più di quanto riesca ad ammettere a sé stesso.
Il secondo grande step verso la liberazione di Pereira dall’abitudine è l’incontro con il dottor Cardoso, che lo costringe a cambiare il suo stile di alimentazione.
Per quanto questo possa sembrare un cambiamento esclusivamente legato alla salute di Pereira, non è così: questo cambiamento, unito alle conversazioni con il medico, porta Pereira a pensare, a soppesare le possibilità del suo cambiamento.
Infine viene il passo più importante: Pereira abbraccia appieno il cambiamento che da tempo si era formato dentro di lui senza che se ne accorgesse.
Quando gli squadristi salazariani uccidono Monteiro Rossi nella sua camera da letto, in Pereira scatta qualcosa, e finalmente si accorge di non essere più la persona che era prima, si accorge di non essere più il Pereira indifferente che traduceva racconti, scriveva articoli insipidi su un giornale del pomeriggio; lui è il Pereira partigiano, e decide di agire di conseguenza, scrivendo sul suo giornale un articolo su Monteiro Rossi.
Fatto ciò, Pereira si vede costretto a fuggire, lasciandosi alle spalle Lisbona, la città delle abitudini del suo vecchio io.
Francesco Marletta