Nell’incontro con Eshkol Nevo e la sua traduttrice Raffaella Scardi alla Sala Internazionale del Salone si è discusso sul modo di scrivere dell’autore israeliano e sul rapporto che intercorre tra scrittore e traduttore, in concomitanza con l’uscita del suo nuovo romanzo intitolato Le Vie dell’Eden edito da Neri Pozza.
Eshkol Nevo ha saputo trasmettere la sua visione riguardo la letteratura e di come essa si colleghi alla vita; esistono infatti due “livelli esistenziali”, il primo è quello che mostriamo al mondo intero, il secondo si nasconde nel profondo della nostra anima. La letteratura deve agire proprio su quest’ultimo, facendolo uscire dal suo “nascondiglio” e portandolo alla luce. In questo modo l’autore riesce a comunicare attraverso la scrittura anche il proprio mondo interiore.
Successivamente si è parlato del ruolo che il traduttore ha nella pubblicazione di un romanzo. Infatti non basta conoscere la teoria della traduzione, ma bisogna essere capaci di entrare in quel mondo interiore espresso dallo scrittore. Per esempio Raffaella Scardi ha raccontato di come, per descrivere una certa musica elettronica scelta da Nevo, abbia dovuto ascoltarla più volte prima di poterla tradurre in espressioni davvero efficaci.
Un altro fattore determinante per la riuscita della traduzione italiana è stata la vicinanza: il lavoro ha avuto un vero salto di qualità quando i due hanno cominciato a scambiarsi quotidianamente opinioni. Raffaella Scardi ci teneva infatti moltissimo a comprendere a fondo e rendere al meglio le idee narrative di Nevo.
Incontro è stato coinvolgente e interessante per il tema trattato e per la capacità di Eshkon Nevo di stabilire una connessione empatica con i numerosi spettatori presenti.