“Anticonformista”. E’ con questo aggettivo che la fumettista svedese Liv Strömquist descrive i suoi fumetti.
La sua ultima uscita “L’oracolo vi parla”, edito da Fandango Libri, non si discosta da questa linea. Il fumetto è “una critica all’eccessiva spinta del wellness e dell’ottimizzazione del corpo femminile in ascesa esponenziale” negli ultimi 10 anni. La causa si trova nella “manosfera”, uno spazio digitale di condivisione misogina, definito dai suoi stessi membri un “gruppo di auto aiuto” per gli uomini contro le donne. La colpa di queste ultime? Non essere abbastanza disponibili e provocanti. Si tratta di una realtà poco conosciuta, ma ugualmente dannosa. I seguaci di questa bolla hanno doveri ben delineati, come dimostrarsi forti. In questi forum si scambiano consigli per non essere “sottomessi” e soprattutto per evitare di essere simp. Quest’ultima, cioè il fatto di mostrare i propri sentimenti, è la peggiore delle accuse per un uomo virile.
Tutti i suoi lavori hanno come cardine la misoginia latente, ma ognuno di essi viene ispirato da uno studio scientifico diverso. In particolare ciò che ha ispirato la sua ultima uscita è una teoria del sociologo Zygmunt Bauman. Sostiene che gli esseri umani non abbiano un modo sano di gestire la morte. Essa venga percepita, soprattutto in Occidente, come un carceriere che ci accompagna tutta la vita e non come un boia che compare per metterle fine.
La scrittrice ha analizzato, successivamente, come la disaffezione religiosa abbia portato a un incremento della libertà, ma anche a un sentimento di spaesamento. E’ questo smarrimento che ha portato, recentemente e soprattutto fra i giovani, un ritorno a politiche conservatorie. “L’oracolo vi parla” si propone come una guida per aiutare a gestire questa libertà in modo che non sia più un peso, ma un dono.