Il Salone Internazionale del Libro di Torino è noto per dare spazio a scrittori e personalità nell’ambito dei diversi incontri proposti, ma cosa pensano i frequentatori dell’evento?
Questa è la questione alla base di questo articolo, il cui obiettivo è quello di dare voce ai lettori, chiedendo cosa sia per loro la vita immaginaria, tema di questa edizione del Salone.
L’età degli intervistati oscilla tra i 10 e i 79 anni, in particolare si possono osservare delle tendenze di pensiero analoghe nella fascia che va dai 15 ai 30. Infatti, i lettori appartenenti a questo gruppo, manifestano una visione positiva e speranzosa della vita immaginaria, alla cui immagine hanno contribuito le esperienze di lettura fatte. per Marta, 16 anni, la vita immaginaria corrisponde a un mondo pacifico, in cui vige l’inclusione, il rispetto, dove non viene calpestata la voce di nessuno.
Tra i più maturi l’idea di vita immaginaria suscita reminiscenze del proprio passato, un periodo caratterizzato da inusitate forza e grinta, ormai affievolite. Per altri, il ricordo non è altrettanto piacevole: esso rammenta infatti gli insuccessi passati.
Fra gli intervistati vi è anche chi non ritiene necessario pensare a una realtà altra, poiché considera la propria vita già sufficientemente gratificante e , pertanto, non riesce a pensare a qualcosa in più, di cui la sua esistenza faccia carenza.
Tutti però concordano su un fatto: il tema è stato rappresentato al meglio dal Salone, che ha saputo offrire incontri con autori che nei loro romanzi sono capaci di esprimere, facendo sognare anche i più cinici, questo ideale.